Vibo Valentia. Colpevole di lesioni personali gravi, ma non di tentato omicidio. A Catanzaro si è concluso con la lettura della sentenza il processo d’appello che vedeva sul banco degli imputati Paolo Pagano, reo di aver colpito con una spranga Rosa Schiavello e la figlia tredicenne nel settembre di due anni fa, a Vibo Valentia. In virtù dell’interpretazione fornita dai magistrati, che hanno sposato in parte le tesi difensive degli avvocati Salvatore Staiano e Antonio Quintieri, Pagano è stato condannato a due anni di reclusione. Una sensibile riduzione di pena rispetto al verdetto emesso al termine del processo di primo grado in cui l’imputato era stato punito ad una permanenza in carcere per 6 anni. Assieme a lui, è stato processato per lo stesso episodio il fratello, Mario, al quale in Appello sono stati inflitti 2 anni e 8 mesi, a fronte di una prima condanna a 6 anni e mezzo di reclusione. La donna, a causa delle sprangate inflitte dai due, rimase duramente contusa al fianco ed alla spalla. La figlia, invece, selvaggiamente ferita alla testa fu costretta ad una permanenza prolungata presso il reparto di Neurochirurgia dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more