Locri (Reggio Calabria). Nel corso dell’udienza odierna del processo sulla strage di Ferragosto avvenuta tre anni fa a Duisburg, in Germania, snodo terribile della guerra tra i clan di San Luca, è stato ascoltato Domenico Scarpello, cameriere del ristorante “Il gatto verde”. L’uomo, amico di Giovanni Strangio, sospettato di essere la mente che ha pianificato la carneficina, ha riferito in aula di non aver identificato Strangio nelle foto che gli agenti della polizia tedesca hanno ricavato dalle riprese effettuate dalle telecamere collocate a poca distanza dal luogo dell’efferato eccidio. Quella notte, davanti al ristorante “Da Bruno” sei persone caddero sotto i 70 colpi sparati dai feroci sicari . Un bagno di sangue da cui è scaturito il processo che si sta celebrando davanti alla corte d’assise di Locri e che vede sul vede sul banco degli imputati 14 soggetti, presunti appartenenti al “cartello” formato dai Nirta-Strangio contrapposto a quello costituito dai Pelle-Vottari, i cui membri erano l’obiettivo della strage.
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