Regione. Principe (PD): “Il Piano Casa approvato dalla Giunta non rispetta il territorio”

Reggio Calabria. E’ preoccupato Sandro Principe, neo capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, in relazione alle conseguenze che potrebbero derivare dal Piano Casa predisposto dalla Giunta regionale. La misura approvata dall’esecutivo guidato da Giuseppe Scopelliti sarà sottoposta all’esame dell’aula di palazzo Campanella in occasione della seduta del 23 agosto. Sul merito del provvedimento i dubbi di Principe trovano origine nella “riconosciuta sismicità della nostra Regione e negli interventi edilizi realizzati in Calabria senza una programmazione urbanistica di carattere regionale, che hanno deturpato il nostro territorio e lo splendido paesaggio calabrese, in particolare per alcuni tratti della nostra costa”. E’ per questo motivo, spiega il capogruppo PD, che “La proposta della Giunta Scopelliti è preoccupante; ed, infatti, mentre l’aumento del 20% della volumetria esistente, in base alla normativa nazionale, si sarebbe potuta ottenere solo per edifici unifamiliari o bifamiliari e con una volumetria non superiore a 1000 mc., con la proposta dell’esecutivo Scopelliti la possibilità di aumentare la volumetria del 20% viene estesa a tutte le costruzioni esistenti senza limiti di volume e di numero di unità familiare ospitate nell’edificio. Inoltre, la proposta mira a consentire gli aumenti volumetrici addirittura in deroga alle distanze ed alle altezze previste dagli strumenti urbanistici comunali. Se si considera che quanto sopra verrebbe consentito a seguito della presentazione di una semplice D.I.A (Denuncia di Inizio Attività) e senza, pertanto, l’ottenimento del permesso a costruire, si capisce che un incalcolabile ma, comunque, massiccio intervento edilizio sul territorio regionale andrebbe ad essere realizzato senza alcun preventivo esame tecnico ed amministrativo da parte delle autorità comunali e con una capacità di intervento e di controllo estremamente affievolita da parte del Genio Civile per il rispetto delle norme antisismiche”. Principe termina il suo intervento con l’auspicio che “il sistema delle autonomie locali, le categorie professionali degli ingegneri, degli architetti e dei geologi ed anche le associazioni dei costruttori si uniscano alle nostre preoccupazioni, per indurre il governo regionale a recedere dalle sue intenzioni, per partorire un provvedimento che serva, certamente a rilanciare l’attività edilizia, ma rispettando i territori e norme consolidate che hanno ben funzionato”.

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