Reggio Calabria. Ecco che si è giunti dove non si voleva e dove mai si è arrivati nel passato. A memoria d’uomo non si ricorda, in città, uno sciopero del genere. Un record che va ad infoltire la lunga lista di altri primati di cui questa terra si fregia. Altro non poteva esser fatto e quindi, per esigere il loro diritto, anche gli operatori dei centri di riabilitazione per diversamente abili, si sono trovati costretti ad intraprendere questa strada. Pertanto, giorno 23 prossimo al Palazzo del Consiglio Regionale, ci sarà la manifestazione di tutti gli operatori dei centri di riabilitazione.
Non lo avrebbero mai voluto fare…mai hanno pensato, anche per un sol giorno, di allontanarsi da quella che è la loro quotidianità. Una routine fatta di impegno costante per ottenere il miglioramento dei ragazzi che hanno in cura e dai loro sorrisi. Ragazzi a cui donano esperienza e capacità professionale unitamente, (lo si può affermare senza ombra di dubbio), a quel sentimento che si chiama AMORE.
In virtù di questo sentimento, riconoscenti per il loro prodigarsi, e sempre più preoccupati della loro sorte (ribadiamo che sono mesi che non percepiscono emolumenti), è dall’anno scorso che esponiamo, le nostre ragioni di genitori che vedono in pericolo il diritto alle cure per i propri figli, scrivendo lettere su lettere a chi di questi temi dovrebbe occuparsi: abbiamo persino inoltrato un appello al Presidente della Repubblica. A tutti abbiamo fatto presente la situazione…a tutti abbiamo chiesto la solidarietà e l’impegno per la risoluzione della problematica dei centri di riabilitazione. A questo punto, prendiamo atto del fatto che sono state parole buttate al vento, visto che non abbiamo ricevuto risposta da nessuno!
In realtà, cosa è stato fatto? E’ possibile che non si sia riusciti a trovare un rimedio? Secondo noi tutto poteva essere evitato e risolto senza costringere gli operatori ad interrompere i servizi e scioperare. Sono obbligati ad andare in piazza a reclamare il loro diritto ad avere un lavoro retribuito, e quando un lavoro non è solo un diritto del singolo, ma ha anche una valenza sociale così importante, non è concepibile lasciare andare le cose così alle lunghe in tale situazione di indeterminatezza.
Come Associazione potremmo dire di aver finito le parole o di aver terminato l’inchiostro ma, di certo, non possiamo dire di aver perso la determinazione di andare avanti e di continuare a sostenere chi da sempre, nelle difficoltà, ci sta accanto. Esprimiamo, ancora una volta ed in maniera più determinata e convinta, la nostra piena vicinanza e solidarietà agli operatori dei centri di riabilitazione augurandoci, altresì, che analoghe manifestazioni giungano dall’intero ambiente cittadino.
Il Presidente
(Ivano FILARDI)