Palmi. Arrestato dal Commissariato un assistente di Polizia Penitenziaria: calunnia e corruzione

Palmi (Reggio Calabria). Questa mattinata il personale del locale Commissariato, diretto dal vice questore aggiunto Stefano Dodaro, unitamente alla Squadra Mobile di Reggio Calabria ed al Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare (nr. 4714/09 R.G.N.R. Mod. 21 e 4039/09 R. Gip) emessa dal Gip presso il Tribunale di Palmi, l’assistente capo della Polizia Penitenziaria Vincenzo Zuccarello, in servizio fino al dicembre 2009 presso la Casa Circondariale di Palmi ed ora presso la Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (ME).
Le indagini sono partite all’indomani del tentativo di evasione dei fratelli Zagari, Pasquale e Giuseppe, ergastolani, esponenti di spicco della consorteria mafiosa “Fazzalari-Zagari” operante nel comprensorio di Taurianova, avvenuto il 24 novembre 2009, sull’Autosole nel tratto compreso tra gli svincoli di Palmi (RC) e Sant’Elia (RC), nel corso di una traduzione predisposta dalla locale Polizia Penitenziaria dovendo i due ergastolani partecipare ad un’udienza disposta dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria. Qualcosa però non andò per il verso giusto, i due detenuti erano in possesso di una pistola, e ingaggiarono un conflitto a fuoco sull’A3. In quell’occasione infatti rimasero feriti da colpi d’arma da fuoco, esplosi dai fratelli Zagari, due degli agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria di Palmi incaricati della traduzione, che reagirono al tentativo di evasione, sventandolo.
Zuccarello è accusato di una serie di episodi di calunnia consumati a Palmi e, soprattutto, di numerosi episodi di corruzione. Le indagini svolte dal Commissariato di Palmi e dal N.I.C. hanno, infatti, permesso di provare che l’assistente in numerose occasioni ha consentito a detenuti della Casa Circondariale di Palmi di fare dal suo apparecchio cellulare telefonate non autorizzate ai propri familiari in cambio di somme di denaro e di altri favori (quali ad esempio intervenire su commercianti per non far mettere all’incasso assegni dati in pagamento ma privi di copertura; oppure, intervenire su società finanziarie per far concedere prestiti, ecc.).
Inoltre, è stato accertato che decine di volte lo Zuccarello ha denunciato lo smarrimento di assegni (con la conseguente denuncia per ricettazione di coloro che li avevano posti all’incasso) dati in pagamento per merce di vario genere. Allo Zuccarello nel mese di marzo 2010 era stata incendiata in Reggio Calabria la macchina.
L’ordinanza è stata emessa dal Gip d.ssa Capone, su richiesta del Procuratore Aggiunto di Palmi, Emanuele Crescenti.

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