“Scoprimontagna”: un progetto del Club Alpino col Dipartimento di Giustizia Minorile e la Provincia

Reggio Calabria. Giunto al giro di boa il progetto “Scoprimontagna” che la sezione Aspromonte – Reggio Calabria del Club Alpino Italiano ha proposto al Dipartimento Giustizia Minorile – Centro di Prima Accoglienza/Comunità per minori di Reggio Calabria. Il progetto iniziato nell’ottobre 2009 vede coinvolte diverse associazioni giovanili e di volontariato e tutte le Comunità per minori della città di Reggio Calabria tra cui Nuova Speranza, Le Vele e Marzo ’78, oltre la Comunità ministeriale. “Il progetto – specificano i responsabili del Club Alpino Italiano sezione Aspromonte – è stato accolto favorevolmente dall’Assessorato all’Ambiente – Energia – Demanio Idrico e Fluviale dell’Amministrazione Provinciale che ha concesso un contributo. Tra i principali destinatari ci saranno minori provenienti dalla provincia, con già un vissuto di disagio o a rischio devianza. Il progetto, pensato come strumento per la conoscenza, la salvaguardia e la valorizzazione del territorio e del patrimonio ambientale e montano della provincia, ha previsto il coinvolgimento dei minori in attività didattiche seguite da escursioni e si è svolto all’interno del Parco Nazionale d’Aspromonte e nelle aree collinari della provincia di Reggio Calabria. In particolare – prosegue la nota del CAI – gli obiettivi perseguiti sono stati l’educazione al rispetto dell’ambiente fino a far scoprire la diversità tra un ambiente collinare e montano, far adottare comportamenti adeguati per muoversi in sicurezza, fornire nozioni di base circa l’utilizzo di cartine topografiche e bussole. Inoltre, i ragazzi durante le escursioni si accompagnano ad altri coetanei, facenti parte dell’associazionismo giovanile, che condividono con loro la positiva esperienza al fine creare momenti di confronto e crescita sociale. Successivamente agli incontri in aula, l’uscita in natura, con operatori Soci del Club Alpino Italiano, servita a far osservare la vegetazione, ad individuare tracce del passaggio di animali, a cogliere differenze ambientali al cambiare di quota, e non secondario il proporre un comportamento alternativo a quello usualmente tenuto. Della valenza fortemente educativa dell’iniziativa si è detta più volte convinta la stessa Rosa Maria Morbegno, Direttore del CPA/Comunità, che ha preso parte alle uscite con i giovani ospiti, e che ha constatato come gli stessi si siano spesso manifestati sorpresi nel vedere realtà che neanche immaginavano potessero essere loro così vicine, da una fortezza come il Castello di San Niceto, all’entusiasmo davanti a una cascata, alla meraviglia davanti ad un paesaggio mozzafiato. Un particolare ringraziamento – conclude la nota va all’Assessore provinciale Neri che ha saputo coniugare l’educazione ambientale ad un percorso di educazione alla legalità e recupero sociale”.

Gianfranco Marino

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