Palermo. Un sostegno economico per gli imprenditori che denunciano il pizzo. L’assessore regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Lino Leanza, ha firmato un decreto che permetterà, alle imprese che sono state oggetto di estorsione da parte della criminalità organizzata, di ricevere per cinque anni il rimborso dei contributi. Il decreto e’ finanziato con 3.180.000 euro e i fondi verranno erogati, così come stabilisce la legge, per quei casi in cui si concretizza il rinvio a giudizio. Il limite massimo concesso alle microimprese, con meno di 10 occupati e con un fatturato annuo non superiore ai 2 milioni di euro, e’ di 50 mila euro. Sale a 100 mila per le piccole imprese con meno di 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai 5 milioni di euro mentre la media impresa (fino a 250 dipendenti e 27 milioni all’anno di fatturato) potrà’ chiedere fino a 150 mila euro. Infine, per le imprese associate – per le quali si tiene conto del numero complessivo dei lavoratori, del fatturato e dell’attivo patrimoniale desunto dai dati dell’ultimo bilancio – il limite massimo del rimborso è di 200 mila euro. L’istanza deve essere indirizzata al Dipartimento della Famiglia e delle Politiche sociali, “Ufficio vittime della criminalità organizzata”, di viale Trinacria n. 34/36, a Palermo. Nei prossimi giorni il decreto sarà anche pubblicato sul sito internet dell’assessorato. ” La Regione – ha detto Leanza che ha incontrato le associazioni antiracket – in questo momento di grave crisi ha il dovere di aiutare chi e’ in difficoltà’. In sei mesi abbiamo messo in circolo oltre 300 milioni di euro per sostenere le famiglie, i disoccupati, i portatori di handicap, i giovani e gli anziani. Accanto a queste azioni era necessario avviare anche un percorso per risarcire chi e’ vittima delle organizzazioni criminali. Gli imprenditori che, a causa del pizzo, hanno dovuto chiudere la propria azienda o hanno subito un grave danno economico per gli attentati della criminalità’ potranno usufruire di questo ulteriore beneficio che ha lo scopo di ridare fiato a quella parte del mondo economico siciliano vessata dalla mafia”. “Nei prossimi giorni – ha continuato Leanza – partirà un avviso, con scadenza il 30 settembre, per chiedere alle imprese, che hanno denunciato atti intimidatori ai danni della loro attività, di inviarci le domande per l’acquisto e l’installazione degli impianti elettronici per il rilevamento di presenze estranee e di registrazione audiovisiva. Il contributo sarà’ del 60% degli importi fatturati fino ad un massimo di 5164 euro”. Sempre a settembre, Leanza ha annunciato che promuoverà’ “una conferenza organizzativa per incontrare tutti i soggetti che lavorano per combattere il racket e l’usura. Al tavolo saranno invitati la commissione antimafia, le associazioni antiracket, le organizzazioni sindacali e degli imprenditori e i rappresentanti delle forze dell’ordine per trovare insieme risposte efficaci, efficienti e condivise. Vogliamo fare sentire la vicinanza delle istituzioni a chi lotta contro la mafia ma soprattutto c’è la necessità d’individuare una linea comune in maniera da evitare inutile duplicazioni che, spesso, finiscono con il vanificare gli sforzi per l’eccessiva frammentazione burocratica degli interventi”.
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