Reggio Calabria. La situazione amministrativa è esplosa adesso poiché la giunta Scopelliti ha visto consumato il suo compito, eleggere Presidente Regionale il proprio Sindaco e trasferire di Palazzo dirigenti, tecnici ed esperti il cui contributo in città è talmente tangibile da essere in qualche caso impercettibile, in altri, evidente per quello che è rimasto e non è stato mai fatto a dovere; tutto ciò con una tecnica dello spoil system che ha creato più squilibri nella maggioranza del centrodestra del nostro Comune, ancorché nella gestione della trascorsa giunta regionale di centro-sinistra. Adesso il centralismo e l’inadeguatezza amministrativa che ha prodotto una città profondamente in crisi, senza una politica normale e con gravi responsabilità nei confronti della stabilità e del futuro economico e sociale, mostra il suo vero modello. Per salvare Reggio Calabria (e la Calabria dall’Italia della Lega), adesso tocca a tutti coloro che non vogliono più subire i giochi da referendum su chi ha ragione tra i partiti e contro tutti quei partiti che occorre che la smettano di fare le petizioni sui giornali per sapere chi ha ragione tra le parti al loro interno. Tutti coloro, tra la gente capace ed operosa della nostra città, che sono costretti a saltare le pagine dei quotidiani che cercano e raccontano da anni vergognosamente la malapolitica, la politica della corruttela e del poltronismo bipartisan (anche) a carattere locale e regionale, che non ne possono proprio più di questa condizione ignorante ed irresponsabile, rilancino non su una città per modelli ma una città – modello, partendo dalla società eccellente e civile. In questo contesto occorre riaffermare “il sano e civile diritto di cittadinanza della gente della nostra città”, lavorando per uscire da una crisi comunale da tempo annunciata a cui non si è voluto credere in nome di un modello che in 8 anni ha solo proposto difetti di trasparenza e magie di comunicazione con le campagne pubblicitarie personali, mentre servizi ai cittadini, quartieri degradati e sistema produttivo continuavano a vivere la loro dimensione di debolezza ed in molti casi di disperazione ed illegalità. Adesso che la crisi economica del nostro Paese trova tutte le sue contraddizioni e pericolose declinazioni secessioniste nel governo di centro-destra, alcun padrino politico verrà a coprire i guai di una città in fallimento. Una Giunta comunale debole che non si è mai occupata della città e dei valori di civiltà e di sicurezza sociale per essere chiamata tale, adesso più che mai mostra tutta la sua inconsistenza politica. Questa è una città diventata senza dimensione civile, sociale e lontana da qualsiasi modello solidale. E’ una città che ha perso il suo senso di comunità sui problemi importanti, perché gli stessi sono stati “occultati”, è una città che nasconde sotto una conduzione provinciale e per niente partecipata il suo deficit di democrazia e di visione di sviluppo futuro. E’ una città che ha non alcun carattere proiettivo verso la dimensione metropolitana perché manca dei servizi di base, dell’igiene e del decoro, dei comportamenti metropolitani, è una città senza municipi, in cui alcun progetto di decentramento servirà ad assicurare alla gente di vivere in un territorio ugualmente gestito dal centro alle periferie. Il sogno della città metropolitana capace di essere motore di sviluppo è stato solo uno slogan elettorale bipartisan che si scontra contro l’incapacità e l’adesione alla realtà di amministratori disinteressati alla città. Per il futuro non si abbandoni l’idea di difendere il nostro diritto di cittadinanza sociale in cui si possa essere consapevoli che è necessario garantire ai cittadini la certezza del diritto di esprimere i propri bisogni, sostenuta da procedure visibili e percorribili. Si tratta di un valore urbano e civile che dopo la storia Falcomatà, nessuno è stato in grado di proseguire. Alcun documento programmatico proveniente dagli amministratori e dai partiti non rinnovati né della maggioranza, né della minoranza, che hanno fallito il loro compito etico e politico con la gente di Reggio Calabria, separandosi dai loro reali bisogni, venga più accettato. Chi non ha fatto il proprio dovere tradendo ogni tipo di mandato, lasci il posto ad una altra azione: quella di cui Reggio Calabria ha bisogno. Il tempo per la vecchia politica è scaduto, occorre rilanciare il diritto di scelta sul futuro della nostra città partendo veramente dalla gente, scegliendo tra la migliore espressione della società civile la forza del rinnovamento attraverso quei giovani e quei professionisti in grado di portare avanti una coraggiosa azione di moralizzazione ed etica della politica civile, della partecipazione e dell’appartenenza all’amministrazione della nostra città dalle infinite risorse. Per i partiti che non hanno saputo svolgere il loro ruolo e sono ormai lontani da ogni politica per la gente le chiacchiere stanno a zero; si sollevi Reggio Calabria attraverso la sua dimensione civile vera, quella che non vuole duplicare organizzazioni di partito, né rendersi autoreferenziale in manifestazioni di piazza, ma in grado di costruire il suo consenso in qualità umane, culturali e di capacità ampiamente riconosciute dalla gente. Reggio Calabria prepari la resistenza alla crisi già in atto per mano di un futuro progettato e costruito da altri amministratori, da un’altra politica. Nessuno dal centrodestra, né dal centrosinistra e dalla sinistra corrompa ed insulti più il nostro diritto di cittadinanza sociale e civile. Si lavori per una vera alternativa di centrosinistra per le prossime amministrative e si riconquisti la fiducia della gente.
Prof.ssa Consuelo Nava