Palermo. “Manifesto tutta la mia solidarietà all’onorevole Giuseppe Di Giacomo protagonista, oggi, di una scelta coraggiosa seppure eclatante: quella di incatenarsi per protestare contro le lungaggini burocratiche che frenano l’apertura del nuovo aeroporto di Comiso”. Lo afferma l’assessore regionale alle Attività Produttive, Marco Venturi, commentando la singolare forma di protesta attuata da stamattina dal deputato regionale del PD, incatenato all’ingresso del nuovo scalo di Comiso, una struttura pronta ma non ancora aperta al traffico aereo. “La Sicilia ha bisogno di infrastrutture moderne e al passo coi tempi, che consentano – prosegue l’assessore – alle imprese di potere competere nel mercato globale. Il caso dell’aeroporto di Comiso è emblematico: una struttura realizzata, operativa, pronta ad accogliere aerei, turisti, merci e che consentirebbe un migliore trasporto anche per le imprese bloccata per una mera questione tecnica, il passaggio di proprietà’ del suolo dallo Stato alla Regione e quindi al Comune, che di fatto impedisce l’apertura dell’aeroporto da molti mesi. Condivido la protesta con cui Di Giacomo vuole denunciare la mala burocrazia e quella politica viziata che in forza di passaggi formali ostacola lo sviluppo e con questi metodi ha lasciato che la Sicilia fosse abbandonata a se stessa, lontana anni luce, dal punto di vista infrastrutturale, dal resto d’Europa ma anche da certe regioni del Nord Est d’Italia”.
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