Reggio Calabria. Una procedura d’infrazione contro l’Italia è stata avviata dalla Commissione europea a causa delle risorse che dal 2004 in poi sono state elargite alla Sogas, la società che gestisce l’aeroporto dello Stretto. La decisione è maturata, è scritto in un comunicato diffuso dal segretario generale della Commissione, in virtù della circostanza che i finanziamenti effettuati “da una serie di autorità regionali e locali alla Sogas sono stati decisi dalle relative autorità. La misura riguarda pertanto risorse statali ed è imputabile allo Stato. Non vi è alcuna indicazione del fatto che il principio dell’investitore privato sarebbe applicabile nel caso di specie. Risulta che un investitore privato razionale non investirebbe in un’ impresa che ha subito perdite significative negli ultimi anni, in particolare in assenza di un piano di ristrutturazione redditizio o di strategie di investimento proficue. Le autorità italiane hanno sostenuto che Sogas sarebbe un’impresa in difficoltà ai sensi degli orientamenti comunitari sugli aiuti di stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle aziende. L’Italia, tuttavia, ha specificato anche che la misura in questione non faceva parte di un piano di ristrutturazione e che non esisteva in effetti alcuno piano di questo tipo relativamente a Sogas. I passeggeri che utilizzano l’aeroporto dello Stretto possono, in funzione del loro luogo di residenza, utilizzare alternativamente gli aeroporti di Catania, Lamezia Terme e Crotone. Se, come nel caso di specie, uno di questi aeroporti riceve un contributo finanziario, questo può permettergli, in primo luogo, di restare sul mercato o di applicare tasse aeroportuali inferiori ai suoi costi e dunque al di sotto del presso di mercato. Il contributo finanziario per un aeroporto, come nel caso in esame, può essere trasferito alle linee aeree sotto forma di tasse di atterraggio più basse. Questo può, a sua volta, falsare la concorrenza tra linee aeree che operano su aeroporti situati nella stesso bacino d’utenza”. Particolarmente duro, infine, il giudizio sulla qualità dell’aeroporto dello Stretto in cui “Il traffico è stato inferiore a 600 mila passeggeri e a 350 tonnellate di merci nel 2007 e nel 2008. Esso rientra pertanto tra i piccoli aeroporti regionali ( categoria D)”.
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