Vibo Valentia. Sono il 51enne Nicolino Antonino Franzè, il figlio Francesco, di 22 anni ed il genero, il 30enne Domenico Carrà, i tre imprenditori arrestati nell’ambito dell’operazione “Una Tantum”. L’accusa nei lori riguardi si riferisce al tentativo di estorsione perpetrato ai danni del proprietario dell’autosalone “Stuppia”, all’interno della quale sede sarebbero entrati imbracciando un fucile a canne mozze ed una pistola per farsi consegnare la somma di 50.000 euro da aggiungere ai 2.000 euro che la vittima avrebbe dovuto loro versare ogni mese. L’uomo, tuttavia, non si è intimorito neppure davanti a questa minaccia e, rimasto solo, ha immediatamente avvertito la Polizia. Recatisi sul posto, gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Vibo Valentia hanno ascoltato il racconto dell’imprenditore vessato ed hanno condotto l’inchiesta il cui epilogo è stato rappresentato dagli arresti odierni. I due Franzè e Carrà sono ora accusati del reato di estorsione aggravata dall’uso delle armi in concorso.
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