Cosenza. Trovata l’intesa sulle modifiche per la localizzazione delle imprese dell’ASI

Cosenza. Pronte le modifiche del regolamento per la localizzazione delle attività produttive del Consorzio di sviluppo industriale della provincia di Cosenza. Le istanze portate avanti dal presidente del comitato degli imprenditori di Piano Lago, Arturo Crispino e dal presidente dell’associazione delle aziende di Corigliano, Claudio Malavolta, sono state dunque accolte e approvate dall’ASI di Cosenza durante l’assemblea che si è svolta sabato scorso. L’annuncio del positivo risultato raggiunto viene dato dall’assessore regionale alle Attività Produttive, Antonio Stefano Caridi, il quale ha seguito costantemente la vertenza che si era aperta tra imprenditori e Consorzio, ancora prima dell’inizio del suo mandato. In un lasso di tempo relativamente breve, grazie anche ad una serie di proficui incontri con l’onorevole Tommasi e la dottoressa Frasca, per l’ASI, ed i rappresentanti delle imprese, seguiti costantemente dallo stesso assessore, è stato possibile trovare, con reciproca soddisfazione delle parti interessate, un punto di incontro ed uno sbocco positivo alla vicenda. In merito all’intesa raggiunta l’onorevole Caridi ha dichiarato che “per rilanciare le piccole e medie imprese calabresi bisogna creare un contesto favorevole ed eliminare di conseguenza tutto ciò che ostacola lo sviluppo, in particolare gli eccessi burocratici. Una maggiore libertà è necessaria per velocizzare la capacità delle imprese di uscire dalla crisi, ma anche per dare una forte spinta al nostro sistema produttivo. I troppi freni stanno diventando un fardello pesante in uno scenario globale. Si tratta di agire in due direzioni: da un lato liberare risorse per lo sviluppo, dall’altro mettere a punto tutti gli strumenti atti a determinare  le  condizioni utili per fare impresa. L’obiettivo ultimo è, dunque, quello di concedere a tutte le aziende, la possibilità di ricercare maggiore efficienza e competitività. Ci sono azioni che possono e devono essere realizzate in tempi brevi e senza oneri aggiuntivi, al primo posto la semplificazione e le liberalizzazioni. In altre parole, bisogna mettere i nostri imprenditori nelle stesse condizioni di quelli che operano nel resto d’Europa, per consentire loro di giocare una partita ad armi pari”.

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