Catanzaro. La decisione assunta in Consiglio dei ministri di commissariare la Sanità in Calabria, accompagnando il provvedimento con la scelta di inviare la Guardia di Finanza ad affiancare il Commissario, individuato nella figura del Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, ha fatto risvegliare dal letargo Agazio Loiero, a capo della Giunta regionale fino a quattro mesi fa. L’ex Presidente ha diffuso un comunicato dai toni particolarmente sprezzanti nei confronti del suo successore, oggetto, a suo dire, di commissariamento da parte del Governo. Utilizzando un sarcasmo fuori luogo, vista la delicatezza dell’argomento, ha, infatti commentato: “Scopelliti commissario? Sarebbe meglio parlare di Scopelliti commissariato. Sulla sanità il governo lo ha abbandonato al suo destino. Gli hanno messo addirittura la Guardia di Finanza a controllare”. Loiero, poi, continua ed attacca a testa bassa, affermando che il commissariamento “Arriva a quattro mesi dall’elezione di Scopelliti e appare come una bocciatura del nuovo corso visto che, solo a dicembre 2009, avendo ben chiari i costi sociali per i calabresi, eravamo riusciti a scongiurarlo, rintuzzando l’obiettivo del ministro Sacconi e concordando un piano di rientro con lo stesso governo di centrodestra”. Loiero coglie, quindi, l’occasione per criticare lo stesso ministro Tremonti e dice: “Il nocciolo della questione è semplice: il governo Berlusconi-Tremonti è stato molto attivo per far vincere il centrodestra in Calabria, ma si è guardato bene, nonostante i proclami e le minacce a commissariare il settore Sanità in Calabria. A vittoria avvenuta di Scopelliti, invece, l’ha fatto e per giunta in maniera inedita, con una carica di demonizzazione, inviando la Guardia di Finanza nelle Aziende Sanitarie e Ospedaliere”. Il consigliere regionale di “Autonomia e Diritti”, con una interpretazione più consona ad una campagna elettorale che non ad un commento serio su una vicenda particolarmente importante per l’intera Calabria, ne approfitta per rincarare la dose contro Scopelliti e facendosi scudo delle frasi pronunciate da Tremonti, di cui Loiero si fa inaspettatamente interprete, spiega che “L’impressione è che si sia voluto commissariare il commissario. Le parole che hanno accompagnato il provvedimento del cosiddetto governo amico sono eloquenti. Tremonti ha ripreso il refrain dei conti orali tanto caro al ministro Sacconi. L’advisor Kpmg, inviato dallo stesso Tremonti, ha quantificato il deficit addebitandone le responsabilità per l’80 per cento al centrodestra”.
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