Reggio Calabria. La nostra Città sta attraversando una fase politica difficile rappresentata dallo scontro intestino vissuto in questi giorni dalla maggioranza di Governo e, parallelamente, dalla incapacità di elaborazione e proposta politica di cui è stato vittima lo schieramento di opposizione negli ultimi anni. Nell’uno e nell’altro caso a pagarne le conseguenze sono i Cittadini che assistono increduli all’inglorioso tramonto del cosiddetto “modello Reggio”, che appare sempre più costruito esclusivamente intorno a meccanismi di potere e affari di denaro piuttosto che a una prospettiva di sviluppo. In tal senso appaiono del tutto condivisibili le parole pronunciate sul tema “Cattolici nell’Italia di oggi” da Edoardo Patriarca, segretario del Comitato organizzatore della Settimana sociale promossa dalla CEI che avrà luogo nel mese di ottobre nella nostra Città.
Patriarca ha il merito di condurci alla riflessione, definisce senza mezzi termini il nostro Paese “privo di classe dirigente” e di una politica che non orienta, senza una visione e priva di obiettivi di medio e di lungo termine. Se ne trae l’idea, anche se non viene detto espressamente, che l’intera classe politica privilegi gli aspetti legati al consolidamento del proprio potere, piuttosto che all’interesse collettivo. In altre parole, ciò che manca secondo la CEI è una prospettiva, una vera idea di Paese da costruire intorno ad obiettivi di ampio respiro e non funzionali al raggiungimento di scopi di parte o, peggio ancora, personali.
Proprio in questi primi mesi di campagna elettorale partiti diversi, movimenti, associazioni e tanti cittadini onesti e senza sigle di appartenenza hanno condiviso e sostenuto la proposta che facciamo alla Città con la mia candidatura a Sindaco. Insieme abbiamo inteso proporre non solo un’alternativa di governo cittadino, quanto un vero e proprio cambio della classe dirigente.
Crediamo in un’impresa sana, libera, priva di condizionamenti mafiosi e più consapevole del proprio ruolo di volano dell’economia reggina: garantiremo rispetto delle regole e puntualità negli impegni del Comune, ma esigeremo al contempo garanzie sulla correttezza nell’esecuzione delle opere, sui diritti dei lavoratori e sul rispetto delle procedure di appalto. In tale direzione ho avuto un primo incontro con il Presidente provinciale dei costruttori edili a cui ne seguirà un secondo insieme a tutto il direttivo.
Crediamo nell’associazionismo, quello sano, laico e cattolico, negli uomini e nelle donne impegnati nel terzo settore che lavorano e lottano per il riconoscimento dei diritti dei più deboli e spesso trovano proprio nelle inadeguatezze della pubblica amministrazione l’ostacolo principale alla loro importante opera sociale, anche da loro ci aspettiamo autorevolezza e ci impegniamo a garantire trasparenza e parità di trattamento.
In queste settimane ho incontrato liberi professionisti, imprenditori, lavoratori, parroci impegnati nel sociale, donne e uomini che dalla politica si aspettano innanzi tutto una speranza, quella di una Città amministrata secondo i canoni dell’etica pubblica, della legalità e della trasparenza amministrativa, in cui nessuno, mai più, debba fare la fila con il cappello in mano dietro le porte degli amministratori pubblici.
E’ in gioco quindi una vera e propria sfida al sistema, la rottura di uno schema che tante disfunzioni ha prodotto negli anni che vede in posizione di vertice perennemente gli stessi personaggi, in alcuni casi da più di quarant’anni.
Forse sono proprio queste le ragioni che portano oggi taluni a tentare di ridurre la portata della nostra “proposta alla Città di Reggio”, nel tentativo, ormai fallito, di relegarla in un recinto politico o ideologico.
Parliamo a tutti e con tutti vogliamo costruire la speranza di una Città normale, una Città migliore.
Massimo Canale
Candidato Sindaco di Reggio Calabria