Reggio Calabria. Di seguito il testo dell’esposto-denuncia che il PdCi di Reggio Calabria ha presentato contro Metromare, per l’aumento ritenuto “ingiustificato” e “scandaloso” dei prezzi dell’attraversamento tra le due sponde dello Stretto:
Al Sig.
Procuratore della Repubblica
c/o il Tribunale di
Reggio Calabria
Oggetto: E S P O S T O
Il sottoscritto Ivan Tripodi, nato a Reggio Calabria il 16.03.1971 ed ivi residente, nella qualità di Segretario cittadino del Partito dei Comunisti Italiani di Reggio Calabria espone quanto appresso
PREMESSO CHE
- nell’anno 2008 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha espletato un bando per la realizzazione del servizio di trasporto marittimo veloce tra le città di Reggio Calabria, Messina e Villa San Giovanni, nonché di un collegamento marittimo rapido tra l’Aeroporto di Reggio Calabria ed il porto di Messina;
- il citato bando prevedeva un impegno finanziario triennale di trenta milioni di euro (dieci milioni di euro l’anno);
- in data 12 Novembre 2008 la gara, cui hanno partecipato sette imprese, è stata aggiudicata al Consorzio Metromare (società composta da RFI s.p.a. e Ustica Lines s.p.a.) per un importo di €. 24.990.000,00 (euro ventiquattromilioninovecentonovantamila/00);
- il servizio di trasporto in questione, fino al 27 Giugno c.a., è stato svolto dalla società Bluvia, del gruppo RFI s.p.a., che applicava le seguenti tariffe relative alla tratta Reggio Calabria-Messina: biglietto A/R €. 4,50 (euro quattro/50), abbonamento mensile €. 73,00 (euro settantatre/00);
- a far data dal 28 Giugno c.a. il servizio viene espletato dal Consorzio Metromare, che applica, sempre per la tratta Reggio Calabria-Messina, le seguenti tariffe: biglietto A/R €. 7,00 (euro sette/00), abbonamento pari ad €. 80,00 (euro ottanta/00);
- le nuove tariffe applicate dal consorzio Metromare, composto da RFI s.p.a. e Ustica Lines s.p.a., comportano uno scandaloso ed ingiustificabile aumento, addirittura, del 60% del costo del biglietto Reggio Calabria-Messina A/R;
- l’abbonamento, il cui costo è lievitato da €. 73,00 (euro settantatre/00) a €. 80,00 (euro ottanta/00), non ha validità nei giorni di sabato e domenica, come se i pendolari, lavoratori o studenti in primis, non possano avere impegni lavorativi o di studio in quelle specifiche giornate. Quindi, a causa della suesposta scelta, sbagliata ed immotivata, del Consorzio Metromare, gli utenti sono costretti a pagare, oltre al prezzo dell’abbonamento pari a €. 80,00 (euro ottanta/00) mensili, l’ulteriore somma di €. 7,00 (euro sette/00) per attraversare lo stretto durante il fine settimana;
- l’aumento delle tariffe deciso, arbitrariamente ed unilateralmente, dal Consorzio Metromare costituisce, pertanto, un vero e proprio scandalo poiché lo stesso Consorzio riceve dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la considerevole somma, che grava sulle tasche della collettività, di ben €. 8.330.000,00 (euro ottomilionitrecentotrentamila/00) annui, per i tre anni previsti dal bando di gara; si tratta, quindi, di un importo di €. 694.166,16 (euro seicentonovantaquattromilacentosessantasei/16) al mese, che equivalgono all’astronomica cifra di circa €. 23.000,00 (euro ventitremila/00) al giorno, che entra nelle casse del Consorzio Metromare al netto degli incassi di biglietti ed abbonamenti;
- le sovvenzioni pubbliche previste per l’attivazione del servizio di Metropolitana del Mare furono riconosciute dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per conto del Governo nazionale, anche, a seguito di uno specifico accordo siglato in Sede Ministeriale e confermato dalle parti in presenza di S.E. il Prefetto di Messina, nel quale era stata prevista l’assunzione, nel nuovo servizio, dei lavoratori marittimi precari impiegati nella flotta ferroviaria. Orbene, come emerge dalle pesanti denunce espresse da un Senatore della Repubblica e da alcune organizzazioni sindacali pubblicate dagli organi di stampa, il Consorzio Metromare non avrebbe rispettato, nell’assunzione di lavoratori marittimi e non, il succitato accordo;
- le vicende suesposte, sono censurabili sul piano sociale poiché rappresentano un elemento di forte disagio per i cittadini interessati; ma, a parere dello scrivente costituiscono fatti e comportamenti rilevanti sul piano della antigiuridicità e ancor della illiceità.
Tanto premesso
SI ESPONGONO AL SIG. PROCURATORE DELLA REPUBLICA DI REGGIO CALABRIA
i fatti ed i comportamenti meglio descritti in premessa affinché voglia verificare se essi configurino ipotesi di reato ed in tal senso esperisca le indagini, le verifiche e gli accertamenti necessari per pervenire alla verità.
Reggio Calabria lì 3 agosto 2010
IL SEGRETARIO CITTADINO DEL PdCI DI REGGIO CALABRIA
Ivan Tripodi