Patti. Sequestrati mezzi a ditta di calcestruzzi che scarica nel torrente Librizzi, 7 denunciati

Patti (Messina). Nuova operazione a tutela dell’ambiente dei Carabinieri della Compagnia di Patti, che hanno sequestrato una discarica abusiva realizzata nell’alveo del torrente Librizzi. Al termine di una lunga e scrupolosa attività di indagine, i militari della Stazione dei carabinieri di Librizzi sono risaliti ai responsabili di un vero scempio ambientale, costituito da colate di cemento solidificate che ostruiscono quasi completamente il passaggio delle acque all’interno del torrente. Dopo una serie di appiattamenti, gli investigatori hanno rilevato che gli autisti delle autobetoniere di una nota ditta di calcestruzzi sita sulla SP 122 che collega Patti a Librizzi, alla fine della giornata, dopo aver lavato i mezzi, portavano a scaricare le acque di lavaggio direttamente nel torrente. Le acque scendevano a valle, mentre sul letto del fiume rimanevano i conglomerati residui che al sole si solidificavano giorno dopo giorno, fino a dare luogo ad un vero argine in cemento che ostruisce quasi completamente il passaggio delle acque. Addirittura per consentire il facile accesso ai camion all’interno del greto, veniva periodicamente inviata una pala meccanica che spazzava via il cemento solidificato, lasciando lo spazio per i nuovi scarichi. L’operazione, sviluppatasi nell’ambito di un più vasto piano di monitoraggio del territorio finalizzato alla prevenzione dei reati in materia ambientale, disposto dal Comando Provinciale di Messina, ha avuto l’epilogo venerdì pomeriggio quando assieme alla Stazione dei carabinieri di Librizzi è giunto sul posto personale dell’Arpa di Messina e del Genio Civile-Demanio fluviale di Messina. Occorre precisare che, dei varchi creati dalla ditta per consentire l’accesso ai suoi camion, avevano approfittato anche altri ignoti malfattori che hanno scaricato in quei siti vari rifiuti speciali quali materiali inerti, pneumatici ed elettrodomestici. Tutta l’area per un totale di 4000 mq è stata sottoposta a sequestro. Ora chiunque violerà i sigilli con nuovi scarichi, rischia di essere arrestato. Sono state sequestrate tutte le 8 betoniere (del valore complessivo di circa 400.000 euro) che i Carabinieri hanno notato scaricare e manovrare sugli argini del fiume. Le indagini hanno consentito di risalire agli autori degli scarichi illeciti che sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Patti per i reati di Getto pericoloso di cose, Distruzione e deturpamento di bellezze naturali, Attività di gestione di rifiuti non autorizzata. Tra loro, oltre all’Amministratore Unico e socio della ditta di calcestruzzi in questione, C.G. di 38 anni, di San Piero Patti, anche l’altro socio della ditta e 6 autisti la cui posizione è però al vaglio dell’Autorità Giudiziaria. Il GIP del Tribunale di Patti, su richiesta della locale Procura, oltre a convalidare il sequestro degli 8 mezzi notati direttamente dai Carabinieri mentre scaricavano le acque cementizie, ha anche disposto il sequestro preventivo di tutte le altre macchine in uso alla stessa ditta ritenendo concreto il pericolo che la disponibilità dei mezzi possa aggravare e protrarre le conseguenze dei reati ed agevolare la consumazione di ulteriori fatti illeciti. Nella giornata di ieri i Carabinieri della Stazione di Librizzi hanno quindi notificato a C.G. il decreto di sequestro di ulteriori 4 mezzi di proprietà della ditta di cui è amministratore unico. Il sequestro preventivo dei mezzi è stato disposto in quanto in tema di trasporto illecito di rifiuti, in caso di condanna, il d.lgs. 152/2006 prevede obbligatoriamente la confisca del mezzo di trasporto, che nel caso di specie sono le betoniere.

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