Pazzano festeggia il Santissimo Salvatore

Pazzano (Reggio Calabria). «Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce» (Mt 17, 1-2). E ricordando questo passo del Vangelo di Matteo, Pazzano nella valle bizantina dello Stilaro, si prepara a solennizzare la tre giorni (6,7 e 8 agosto) dedicata al Figlio dell’Altissimo. L’intero hinterland meridionale può vantare un rapporto privilegiato con il sacro; in molti paesi infatti, il Patrono non è un Santo ma lo stesso Dio, venerato sotto l’elevato titolo di Santissimo Salvatore il cui culto è antichissimo tanto da risalire al tempo dei Greci come lo accertano alcune chiese intitolate della “Divina Sapienza”, appellativo con cui gli stessi ellenici solevano individuare il Santissimo Salvatore. Le festività esterne legate al culto del Santissimo Salvatore, nelle forme derivate dai riti greco-bizantini prima e cattolico-occidentali dopo, hanno luogo da tempo immemorabile. Dal X al XV secolo in occasione di tali festività sicuramente si venerava qualche icona dipinta da qualche monaco aghiorita. Celebrata per tutto il Settecento e buona parte dell’Ottocento nel giorno della solennità della Sua Trasfigurazione (6 agosto), la festa del Santissimo Salvatore, compatrono della città della Vallata dello Stilaro, fu stabilita in data fissa nella prima domenica di agosto, per motivi legati alla condizione contadina del tempo, ed incardinata secondo gli schemi tipici tardo-barocchi delle principali feste patronali del Meridione. Detto culto, in primis, fu particolarmente potenziato dai Bizantini, autori di una figura del “Cristo Pantocrator” tramandataci sulla volta dell’abside centrale della Cattolica di Stilo. In seguito alla dominazione saracena, i Normanni rinnovarono il culto al Santissimo Salvatore anche nella vallata dello Stilaro, come certifica l’atto del 1115 (già) riportato dal Trinchera nel Syllabus. Sotto le dinastie angioina ed aragonese, il culto venne ulteriormente incrementato tanto che nel Cinquecento, signori del luogo, fecero erigere una cappellanìa di cui si è persa ogni traccia (anche se qualcosa si troverà nell’archivio di Catanzaro). Intorno al Settecento il culto del Salvatore è ancora particolarmente vivo come lo testimonia la straordinaria statua lignea, a tutto tondo, creata nel 1797 da Vincenzo Scrivo (noto scultore Serrese); per arrivare poi all’Ottocento, periodo in cui la patrizia Famiglia dei Filocamo fece costruire una Cappella nel cuore del centro abitato, sulle pendici del consolino (parte occidentale) all’interno della quale dimora ancora oggi la lastra marmorea che ricorda la Contea di Stilo, … Casalis Pazzano. Il programma di quest’anno prevede tra l’altro la Solenne Celebrazione liturgica di sabato sette agosto alle ore 24 presieduta da SE Mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace mentre il giorno seguente dopo la salita verso “u tripu da cona” avverrà nel corso cittadino parallelo a quello centrale la tradizionale comprunta di Giuseppe Maria e Gesù. Al pomeriggio dopo il replay della confronta alle ore 18 (comunemente definita a cumprunta de’ pajsani) si snoderà per le vie del centro abitato la processione del simulacro del Santissimo Salvatore.

Elia Fiorenza

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