Gioia. La Polizia Postale e delle Comunicazioni arresta un’altra dipendente infedele di Poste Italiane

Gioia Tauro (Reggio Calabria). Dopo l’arresto di un dipendente di Poste Italiane in servizio presso l’ufficio postale di Gioia Tauro, avvenuto qualche settimana fa, la Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, diretta dal primo dirigente Sergio Iannello, ha tratto in arresto un’altra dipendente di Poste in servizio presso il medesimo ufficio di Gioia Tauro.
In particolare, gli uomini del Settore Operativo della Polizia Postale, guidati dal vice questore aggiunto Massimo Nucara, al termine di una accurata e complessa attività info-investigativa, hanno individuato il responsabile di una serie di reati consumati presso l’ufficio postale di Gioia Tauro. L’attività di Polizia Giudiziaria ha avuto inizio in seguito alla denuncia di un correntista di Poste che si era visto sottrarre in pochissimi giorni ben 14.000 euro dal proprio conto corrente.
Le indagini hanno consentito di individuare e trarre in arresto quale responsabile una dipendente di 39 anni, residente a Reggio Calabria. Il modus operandi portato allo scoperto era il seguente: l’operatrice, accedendo abusivamente ai sistemi informatici, si procurava tutti dati necessari per effettuare il prelievo dal conto corrente del malcapitato, quindi compilava i moduli di prelievo apponendovi essa stessa una firma falsa. In sostanza, quindi, prelevava delle somme facendo figurare che le somme stesse erano state prelevate allo sportello dal titolare del deposito.
Nell’ambito della stessa operazione di polizia giudiziaria è stato accertato che la medesima dipendente è responsabile anche di altri reati commessi all’interno dell’ufficio postale ed ai danni di Poste Italiane, reati la cui commissione è emersa in sede di attività ispettiva svolta dai funzionari di Poste. Ed infatti risulta che l’operatrice tratta in arresto si sia altresì impossessata di ingenti somme di danaro in carico all’ufficio postale, consumando quindi anche il reato di peculato.
Nell’ordinanza di custodia cautelare, chiesta dalla Procura di Palmi ed emessa dal GIP dott.ssa Daniela Tortorella, all’indagata sono stati contestati i reati di peculato, falso, accesso abusivo a sistema informatico, aggravati dalla continuazione. Le indagini proseguono per accertare se vi sono altri correntisti truffati.

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