Adrano. Voleva fare esplodere tutta la famiglia, Polizia ferma uomo in preda a raptus

Adrano (Catania). Sabato scorso, alla ore 20.00 circa, personale della Volante del Commissariato di Adrano, a seguito di chiamata giunta su “linea 113” si è recato in via Cappellone dove era stata segnalata la presenza di persona in stato di ebbrezza che molestava i passanti ed i residenti. Il personale è intervenuto con l’ausilio di militari dell’Arma Carabinieri, elementi della Polizia Municipale e di personale del “118” giunto sul posto per le cure del caso. La persona in stato di ebbrezza risultava essere tale M.G. di 32 anni, noto agli operatori del Commissariato in quanto affetto da disturbi psichici, il quale pur rifiutando le cure del caso si convinceva a far rientro presso la propria abitazione. Poco dopo, però, è giunta alla locale sala operativa una nuova segnalazione telefonica relativa ancora allo stesso uomo: quest’ultimo, infatti, presso la propria abitazione stava litigando furiosamente con alcuni familiari. Gli agenti della Volante, immediatamente, si sono recati sul luogo constatando, in prossimità dell’abitazione, l’autovettura del fratello dell’interessato con i vetri in frantumi, mentre un gruppo di persone, ivi radunatisi, rivolgeva lo sguardo all’indirizzo di una terrazza di pertinenza del domicilio di M.G., dalla quale quest’ultimo in preda ad una crisi psicotica minacciava di gettarsi di sotto, lanciando nel contempo numerose suppellettili all’indirizzo di chiunque tentasse di avvicinarsi. Sul posto è sopraggiunta, altresì, una pattuglia dei Carabinieri che ha allontanato la folla radunatasi, mentre gli operatori della Volante tentavano di instaurare un dialogo con l’interessato, richiedendo l’invio di personale dei vigili del fuoco poiché ad avvalorare l’intenzione suicida, M.G. scavalcava il parapetto della terrazza, tra le lacrime della moglie che lo supplica di desistere dall’insano gesto.
Durante il tentativo di dialogo, la situazione stava aggravandosi in quanto l’uomo iniziava a manifestare il proposito di uccidere con il gas anche i propri bambini, lamentando di non essere in grado di sfamarli. Nonostante il tentativo di dialogo, M.G. è rientrato all’interno dell’abitazione, dalla quale all’improvviso si è udito provenire un boato; a questo punto i poliziotti, avendo nel frattempo aperto il portone dello stabile, hanno deciso di intervenire con fermezza, per cui hanno fatto irruzione all’interno dell’abitazione dove hanno trovato M.G. intento ad armeggiare con un accendino ed una bombola del gas urlando che dovevano morire tutti perché erano una famiglia; il tutto avveniva tra le urla strazianti della moglie e i tre bambini in tenera età. Immediatamente, senza esitazione, considerate le particolari circostanze, gli agenti di polizia si sono scagliati contro M.G. bloccandolo con forza e sottraendogli l’accendino per poi porre in sicurezza la bombola del gas.
Frattanto sono giunti dei parenti infuriati per quanto M.G. aveva appena fatto, sicché personale dell’Arma dei Carabinieri è intervenuto con fermezza per impedirne l’accesso mentre prendevano nel contempo in custodia i bambini che venivano immediatamente allontanati dal posto ed affidati a dei parenti; solo allora si è avuto modo di apprendere che il boato udito poco prima era stato causato dall’interessato scagliando la bombola sul pavimento prima di iniziare ad armeggiarvi. Malgrado l’intervento di personale sanitario sopraggiunto sul posto, M.G. ha continuato ad inveire contro i presenti in una furia psicotica innaturale, fin quando non è stato caricato su un’ambulanza che con personale della Polizia Municipale ha proceduto infine al relativo trattamento sanitario obbligatorio, trasferendolo presso idonea struttura.

Exit mobile version