Vibo Valentia. Era da tempo che i Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, avevano notato l’odore nauseabondo che proveniva dalla zona circostante il canile di località Aeroporto, gestito da una trentenne cittadina sangregorese, C.G..
Un fetore che con la calura estiva non aveva fatto altro che aumentare fino a rendere l’aria quasi irrespirabile, soprattutto nelle ore più calde della giornata.
Così gli uomini della Stazione Carabinieri di Filandari hanno deciso di vederci chiaro ed, insieme ai colleghi del N.O.E. di Reggio Calabria, diretto dal capitano Paolo Minutoli, hanno deciso di effettuare un sopralluogo nella zona per verificare la situazione e risalire alla causa degli odori.
I militari dell’Arma non ci hanno messo molto per scoprire che il fetore proveniva da una scarpata posta nei pressi del canile e che era diventata una sorta di discarica a cielo aperto degli escrementi dei numerosi animali che erano accolti all’interno della struttura.
I Carabinieri, giunti sul posto, hanno infatti constatato come le vasche Imhoff adibite alla raccolta degli escrementi dei cani, a causa del mancato funzionamento di alcune pompe di sollevamento, invece di stoccare il materiale che ricevevano si limitavano a riversarlo nella vicina scarpata senza nessun tipo di trattamento ed ammorbando l’aria circostante.
È così scattata per la responsabile del canile la denuncia all’autorità giudiziaria con l’accusa di getto pericoloso di cose ed abbandono di rifiuti liquidi, nonché la segnalazione alle competenti autorità sanitarie per l’adozione dei provvedimenti di competenza e per la predisposizione di più accurati controlli alla struttura.
L’immediato intervento degli uomini dell’Arma ha consentito di scoprire non solo l’ennesimo caso di inquinamento ambientale ma anche un’assurda ed inconcepibile situazione di totale carenza di norme igieniche, a causa della quale decine di litri di liquami, giornalmente, venivano semplicemente riversati sul terreno senza nessun tipo di controllo ed in spregio a qualsiasi normativa a tutela dell’ambiente e della salute.
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