Nicotera (Vibo Valentia). Continua l’attività dei finanzieri della Brigata di Nicotera Marina che, attraverso mirati controlli predisposti dal Comando Provinciale e finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati inerenti la commercializzazione di prodotti sprovvisti dei requisiti di sicurezza nonché la contraffazione e la tutela del made in Italy, hanno proceduto al sequestro di 102 giocattoli ed accessori per abbigliamento, nonché alla segnalazione di un soggetto (L.A. 27 anni marocchino) alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia.
Tali controlli vanno ad aggiungersi a quelli, recentemente, eseguiti dai Baschi Verdi della Compagnia di Vibo Valentia, dai militari del Nucleo Mobile della Tenenza di Tropea e della stessa Brigata di Nicotera Marina che hanno portato, complessivamente al sequestro di 359 accessori per abbigliamento recanti marchi contraffatti di note griffes nazionali ed estere, nonché alla denuncia di 2 cittadini cinesi, 1 senegalese e 1 italiano, deferiti all’Autorità Giudiziaria oltre che per la commercializzazione di prodotti contraffatti, nelle loro attività commerciali, anche per ricettazione.
La Guardia di Finanza, quale Corpo di Polizia ad esclusiva competenza Economica e Finanziaria, ha tra le proprie missioni quella di tutelare gli interessi erariali e la finanza pubblica da tutte le forme di illegalità che possono recare pregiudizio al comparto delle Entrate, imposte e tributi quindi, ma non di meno, nell’alveo delle attribuzioni in materia di Polizia di Sicurezza, è impegnata nella tutela degli interessi e nella salvaguardia della salute e dell’incolumità dei cittadini. In questo contesto è da inquadrarsi l’azione delle Fiamme Gialle vibonesi che, attraverso continui e mirati controlli intende prevenire e reprimere il fenomeno della commercializzazione di prodotti privi dei requisiti di sicurezza e, quindi, potenzialmente pericolosi, immessi sul mercato comunitario in violazione della normativa sulla marcatura di qualità “CE”, nonché tutelare il “made in Italy”, attraverso la lotta alla contraffazione dei marchi che alimenta la cosiddetta “economia sommersa”, nel cui ambito operano imprese che, non essendo gravate da oneri fiscali e contributivi ed impiegando manodopera in nero o irregolare e materia prime di scarsa qualità, spesso nocive alla salute, riescono ad offrire beni a prezzi molto più bassi rispetto a quelli praticati dalla imprese regolari, esercitando nei confronti delle medesime una grave forma di concorrenza sleale, capace di alterare fortemente le regole di mercato.
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