Reggio Calabria. Che il Pd reggino, dopo la pesante e purtroppo ampiamente prevedibile sconfitta alle elezioni regionali, registrasse difficoltà politiche in un quadro caratterizzato da un fortissimo senso di sofferenza da parte di chi aveva per tempo fatto di tutto, ma proprio di tutto, per evitare quella disfatta, era una cosa in qualche modo naturale e quasi scontata.
Ma la sorpresa di questa calda estate reggina è che questa volta il solo “grande evento” andato in scena a Reggio è lo scoppio fragoroso del bubbone del Pdl. Questa volta, infatti, il “modello Reggio” non sfonda, anzi affonda in un flop clamoroso che è la riprova che il potere per il potere da solo non regge e che un approccio disinvolto e di tipo privatistico alla gestione della cosa pubblica finisce per rompere il giocattolo.
Non tutti i protagonisti di questo inatteso show estivo hanno le stesse responsabilità nella figuraccia in cui è incappato il Pdl reggino, a cui evidentemente non bastano più i suoi abili strateghi di marketing politico, i compiacenti banditori mediatici e neppure gli esperti nello sperpero di denaro pubblico, peraltro oramai interamente dilapidato.
La verità è sotto gli occhi di tutti, e quanto da noi denunciato in tutte le sedi in questi ultimi anni viene certificato dalle parole del Sindaco f.f. prima ancora che dalla Magistratura.
Avremo modo nei prossimi giorni di tornare sulle tante questioni irrisolte, sulle opere incompiute, sulle casse comunali in dissesto, sulle “incrostazioni” nelle società miste, sui decreti ingiuntivi multimilionari che oramai quotidianamente vengono notificati dagli Ufficiali giudiziari a Palazzo San Giorgio. Ma è fin d’ora evidente che l’intero “sistema Berlusconi-Scopelliti” oramai non tiene più. Il Pdl si frammenta persino in Parlamento con lo strappo di Fini, finendo per consegnare quel che resta della maggioranza in mano alla Lega Nord ed alle sue pulsioni secessioniste ed antimeridionaliste.
Comunque vada a finire a Reggio, c’è la necessità forte di costruire un’alternativa di governo e di avviare una nuova stagione politica che veda protagoniste quelle forze che vogliono farsi interpreti degli interessi sani a puliti della città, nel segno dell’autonomia e della responsabilità.
Avv. Giuseppe Strangio, Segretario provinciale Pd