Messina. Tre arresti per inosservanza delle norme per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti

Messina. In relazione a recenti direttive del Comando Provinciale, i Carabinieri della Compagnia di Messina-Sud e quelli della Stazione di Messina-Gazzi hanno effettuato dei servizi straordinari per la prevenzione e per il contrasto anche dei reati di natura ambientale.
In proposito, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2010 è stato dichiarato fino al 31 dicembre 2012 lo stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Siciliana, ed al riguardo il Presidente della Regione Siciliana è stato nominato Commissario delegato.
La dichiarazione del citato stato di emergenza ha permesso l’applicazione della più grave disciplina sanzionatoria prevista dal D.L. 172/2008 convertito in Legge 210/2008, riguardante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed in passato già applicata nella Regione Campania.
In tale contesto, nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Messina-Gazzi, in circostanze diverse, hanno arrestato tre soggetti, ritenuti responsabili della violazione di cui all’art. 6 della citata Legge 210/2008 per aver effettuato attività di raccolta e trasporto di rifiuti speciali pericolosi, e non, in assenza di autorizzazione, nonché di miscelazione di rifiuti speciali pericolosi con rifiuti non pericolosi.
I citati provvedimenti eseguiti in flagranza di reato nella mattinata di ieri da parte dei Carabinieri della Stazione di Messina-Gazzi, sono i primi casi di applicazione nella provincia di Messina della citata normativa di tutela ambientale, la quale all’art. 6, lettera d, prevede che “chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza dell’autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritte dalla normativa vigente è punito:
* con la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni, nonché con la multa da diecimila euro a trentamila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi;
* con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da quindicimila euro a cinquantamila euro se si tratta di rifiuti pericolosi”.
In particolare, nel corso di un servizio di controllo del territorio, due distinte pattuglie dell’Arma di Gazzi hanno proceduto, dapprima, all’arresto di Iordan Ion, nato in Romania di 31 anni, operaio, già noto alle Forze dell’Ordine e, successivamente, all’arresto di Orlando Colicchia, di Messina di 28 anni ed
Antonino Giuseppe Internicola, di Castellamare del Golfo (TP) di 56 anni, ma residente a Messina, questi ultimi già noti alle Forze dell’Ordine, i quali, come detto, in circostanze diverse sono stati sorpresi a trasportare a bordo dei propri veicoli, senza la prevista autorizzazione, rifiuti di varia natura.
Il primo intervento dei Carabinieri è scattato poco dopo le 11.00 di ieri, quando una pattuglia dell’Arma, che stava transitando lungo il Viale Europa di Messina, ha notato che il conducente di un furgone,che alla vista dei Carabinieri, dopo avere imboccato una strada secondaria, con una manovra azzardata, ha tentato eludere un eventuale controllo di polizia.
La manovra non è passata però inosservata allo sguardo vigile dei due Carabinieri che, raggiunto tempestivamente il mezzo furgonato, un Peugeot Boxer, hanno proceduto al controllo.
Nella circostanza, attraverso una ispezione del vano posteriore del mezzo, i Carabinieri hanno constatato la presenza all’interno dello stesso di una grosso quantitativo di rifiuti classificati “speciali” tra cui, motorini di avviamento, motori per frigoriferi, lavatrici ed altri elettrodomestici, batterie esauste, ed altro materiale in ferro, i quali, in maniera del tutto casuale ed in stato di completa promiscuità, erano stati caricati e trasportati sul mezzo condotto dal cittadino rumeno.
Stante la flagranza di reato, sono quindi scattate le manette nei confronti del cittadino rumeno Iordan Ion, il quale è stato trattenuto nella camera di sicurezza della Stazione Carabinieri di Gazzi in attesa del giudizio direttissimo che si terrà nella giornata odierna presso il Tribunale di Messina.
Poco dopo, sempre nella medesima località, un’altra pattuglia della Stazione Carabinieri di Messina Gazzi ha notato sopraggiungere un’autovettura Alfa 147 con due persone a bordo.
I Carabinieri, che stavano effettuando un posto di controllo alla circolazione stradale, hanno intimato l’ALT al conducente del mezzo, il quale, per tutta risposta, ha accelerato la marcia intraprendendo un breve ed infruttuoso tentativo di fuga. Immediatamente bloccati dai Carabinieri, i due occupanti dell’Alfa 147 sono stati identificati in Orlando Colicchia ed Antonino Giuseppe Internicola.
Anche in questa circostanza, dal controllo effettuato nel vano portabagagli dell’autovettura, i Carabinieri hanno constato che lo stesso era stracolmo di rifiuti classificati quali “speciali”, ed in particolare di batterie esauste, marmitte per autovettura e motorini di avviamento sempre per autovettura.
Anche in questo caso, essendo palese la violazione della citata normativa di tutela ambientale, i due uomini sono stati arrestati e, dopo essere stati condotti in Caserma, sono stati trattenuti nella camera di sicurezza in attesa del giudizio che si terrà con rito direttissimo nella giornata odierna presso il Tribunale di Messina.
I due mezzi, ovvero il furgone Peugeot e l’autovettura ALFA 147, sono stati sottoposti a sequestro preventivo, come tra l’altro previsto al comma 1 bis del citato articolo 6 della Legge 210/2008.
Nella costanza dello stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti, i controlli dei Carabinieri proseguiranno sia nelle altre zone del capoluogo, come anche nel resto della provincia, dove nei prossimi giorni saranno effettuati specifici controlli per la verifica del rispetto della vigente normativa in materia ambientale.
Ulteriore circostanza importante è che l’abbandono in strada di un comune frigorifero, di un divano o di altri rifiuti ingombranti domestici, prevede l’arresto facoltativo in flagranza del responsabile. L’art. 6, comma 1, lettera a, della suddetta Legge 210/2008 recita infatti che “chiunque, in modo incontrollato o presso siti non autorizzati abbandona, scarica, deposita sul suolo o nel sottosuolo o immette nelle acque superficiali o sotterranee ovvero incendia rifiuti pericolosi, speciali ovvero rifiuti ingombranti domestici e non, di volume pari ad almeno 0,5 metri cubi e con almeno due delle dimensioni di altezza, lunghezza o larghezza superiori a 50 centimetri è punito con la reclusione sino a tre anni e sei mesi”.
Nella giornata odierna, il Giudice del Tribunale di Messina, dopo la convalida degli arresti, ha concesso ai tre indagati il termine a difesa richiesto dai rispettivi avvocati rinviando all’udienza del 23.08.2010. Nella circostanza, sono stati rimessi tutti e tre in libertà ma per Antonino Giuseppe Internicola, è stata disposta la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

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