Vibo Valentia. La Procura della Repubblica di Vibo Valentia, in seguito alla morte di Eleonora Tripodi, la donna di 33 anni deceduta alla fine di un parto cesareo cui si è sottoposta all’interno della clinica privata Villa dei Gerani, hanno iscritto nel registro degli indagati i medici che hanno avuto un ruolo nell’operazione chirurgica. L’accusa nei confronti dei professionisti, di cui non sono state fornite le generalità, è precisa: omicidio colposo. Il pubblico ministero, Fabrizio Garofalo, che coordina le indagini, sta ascoltando ora la loro versioni dei fatti, dopo aver già incontrato Mario Mazzitelli, marito della giovane deceduta, Francesco Tripodi e Vincenzina Loiacono, che della vittima erano i genitori. La deposizione dei tre familiari si è resa necessaria in qualità di persone informate dei fatti. Rabbia e disperazione si colgono nelle parole della signora Loiacono che, con umana schiettezza ha spiegato che “Nei confronti di mia figlia non c’è stata adeguata attenzione da parte dei sanitari della clinica che l’avevano in cura. Era dal 24 luglio che mia figlia aveva delle sofferenze. Quello stesso giorno Eleonora era stata ricoverata a Villa dei Gerani, dove aveva dato alla luce gli altri due figli sempre col parto cesareo, ed era rimasta ricoverata per cinque giorni. Il 4 agosto, persistendo contrazioni e dolori, l’avevamo portata di nuovo a Villa dei Gerani ed il ricovero si era protratto fino al 13 agosto, giorno in cui i medici hanno deciso di dimetterla. Una decisione che non so spiegarmi visto che Eleonora continuava a stare male. Sono convinta che le sue condizioni non consentivano di dimetterla. Tornata in ospedale lo scorso 19 agosto, Eleonora Tripodi è tornata in ospedale ed il giorno successivo si è sottoposta al parto cesareo, ultima tappa di una vicenda che desta profonda vergogna e su cui ora le autorità competenti, tutte, hanno il dovere di fare chiarezza. Nel frattempo, anche Alessandra Sarlo, commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, ha investito del caso un’apposita Commissione di indagine per verificare eventuali condotte responsabili del decesso di una giovane che ha trovato la morte, ma non un letto nell’ospedale di Vibo. Reparto di Rianimazione al completo, e di lì la corsa verso Lamezia, una corsa che non si è mai completata. Eleonora Tripodi è spirata durante il viaggio.