Catania. Si trovava sugli spalti dell’impianto sportivo di Massannunziata tra i circa duemila spettatori che assistevano ai primi allenamenti della squadra del Catania, Antonino Speziale, quando è stato riconosciuto dal personale della Squadra Tifoserie della Digos insieme a un gruppo di altri ultras. Ma lui ben sapeva di violare il provvedimento di Divieto di Accedere alle manifestazioni Sportive emesso dal Questore di Catania pochi mesi dopo i tragici fatti del 2 febbraio 2007 che videro la morte dell’Ispettore della Polizia di Stato Filippo Raciti dopo un pomeriggio di violenza e paura a seguito degli scontri tra tifosi e Forze dell’ordine in occasione della partita Catania-Palermo. Infatti, per lo Speziale, condannato in primo grado a 14 anni di reclusione per omicidio, il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi ove si svolgono competizioni sportive comprende anche la prescrizione di non poter assistere agli allenamenti della squadra del Catania. Per tale motivo lo stesso, riconosciuto grazie all’attenta osservazione dei poliziotti della Digos e colto anche dalle riprese effettuate dal personale della Polizia Scientifica presente sul posto, è stato denunciato alla Procura della Repubblica per la violazione del divieto, così come prevede l’art. 6 della legge 401/89, successivamente modificata anche nel 2007 a seguito degli episodi di violenza nello stadio di Catania.
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