di Fabio Papalia
Reggio Calabria. Ufficialmente la trattativa è interrotta per una pausa, ma le urla di Luigi Tuccio, coordinatore cittadino del Pdl, oltrepassano la porta della stanza del sindaco, dove alla presenza di Giuseppe Raffa in tarda serata è iniziata la riunione interpartitica sulla crisi al Comune. “Apritemi questa porta o la rompo” sono le ultime parole di Tuccio al tavolo dei partiti, che esce imbufalito e ai cronisti sibila “nessun commento”. Cinque minuti più tardi ne esce anche Franco Germanò, del coordinamento cittadino del Pdl, anch’egli nero in volto, esclama “per me la trattativa è finita”. A scatenare l’ira di Tuccio è stata l’incursione del consigliere comunale Bruno Ferraro, il quale insieme al consigliere Paolo Gatto non era stato ammesso alla riunione. Probabilmente, l’accordo del quale trapelavano notizie nella stanza dello staff del sindaco, dove Ferraro e Gatto attendevano l’esito, non è sembrato “ottimale” a Ferraro, il quale è entrato nella stanza. Le sue “argomentazioni” hanno acceso la miccia di una riunione tutto sommato tranquilla fino a quel momento.
Anzi, si stava valutando una possibile via d’uscita. 10 + 3 + 3, continua a non fare 13, ed è la matematica applicata alla politica a mettersi di mezzo. Dieci gli assessori del Pdl revocati da Raffa, dieci quanto ne rivuole in giunta il Pdl. Tre gli assessori non revocati, in quota ciascuno a Udc, Partito Repubblicano e “Noi Sud”. Tre gli assessori esterni (tra cui Irene Pivetti) che il sindaco giudica imprescindibili per salvaguardare in giunta, e di fronte all’opinione pubblica, la sua autonomia.
Ma 16 sono troppi, per 13 posti in giunta. E allora, se Maometto non va alla montagna, il sindaco Raffa stava tentando di portare la montagna da Maometto. L’ipotesi che ha preso vita in serata, infatti, era quella di aumentare a 14 il numero di assessori. Con buona pace dei costi della politica, ma è anche vero che da quando è andato via Giuseppe Scopelliti, palazzo san Giorgio paga uno stipendio in meno. Ma i conti al comune non erano in rosso? Fatto sta che il sindaco Raffa ha telefonato al segretario comunale, chiedendo di verificare la percorribilità di tale ipotesi. La norma infatti prevede che gli assessori debbano essere in numero pari a un terzo dei consiglieri comunali. Ancora alle prese con la matematica, i politici impegnati a salvare le sorti della città. Quaranta sono i consiglieri comunali, stavolta bisogna avere dimestichezza con le divisioni. 40 / 3 = 13,33333333. Tredici virgola tre periodico. Ebbene quel tre periodico, potrebbe diventare il 14° assessore. Se finora quel tre periodico veniva arrotondato per difetto a 13, infatti, l’idea è, se le norme lo consentono, di arrotondarlo per eccesso a 14.
Vediamo cosa dice in merito l’Articolo 47 – Composizione delle giunte – del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali:
1. La giunta comunale e la giunta provinciale sono composte rispettivamente dal sindaco e dal presidente della provincia, che le presiedono, e da un numero di assessori, stabilito dagli statuti, che non deve essere superiore a un terzo, arrotondato aritmeticamente, del numero dei consiglieri comunali e provinciali, computando a tale fine il sindaco e il presidente della provincia, e comunque non superiore a sedici unità.
In tal senso, infatti, i 3 partiti minori della coalizione, e in particolare il coordinatore dell’Edera, Oscar Ielacqua e quello di “Noi Sud”, si erano detti disponibili, per il bene della coalizione, a fare un passo indietro. A patto che, alla loro assunzione di responsabilità, fosse corrisposta una pari assunzione di responsabilità anche da parte di Pdl e dello stesso sindaco facente funzioni. 10 + 3, insomma, poteva diventare 9 + 2. Una mossa tattica, evidentemente, che aveva fatto breccia. Perché se Pdl e Raffa dovessero accordarsi sul 9 a 2, potendo aumentare a 14 il numero di assessori, il sacrificio dei 3 partiti minori non sarebbe più necessario.
A questo punto, infatti, anche con la matematica si sarebbe potuta trovare la quadratura del cerchio. 9 + 2 = 11. 11 + 3 = 14. Ed era su questa ipotesi, con una disponibilità di massima del sindaco Raffa e a quanto pare anche di Tuccio, che si stava lavorando, quando la seduta è stata, ufficialmente, “aggiornata”.