di Fabio Papalia
Reggio Calabria. Un muro contro muro che è andato in onda a colpi di comunicati stampa. Il sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa, e i partiti della coalizione di maggioranza, oggi hanno dialogato solo tramite documenti diffusi alla stampa. Ieri notte, dopo la burrascosa interruzione della riunione interpartitica, quando l’incursione del consigliere comunale Bruno Ferraro ha determinato l’uscita dal tavolo del coordinatore cittadino Luigi Tuccio, Raffa ha convocato per oggi quest’ultimo. Un sms inviato a mezzanotte col quale il sindaco chiedeva a Tuccio un incontro per questa mattina alle ore 9. Convinto di andarsi a sedere nuovamente al tavolo dell’interpartitica, invece, Tuccio ha trovato Raffa che lo aspettava con un foglio in mano. Il primo cittadino lo ha consegnato a Tuccio e agli altri rappresentanti dei partiti della coalizione. Ed è stata l’ultima volta che si sono visti faccia a faccia. Convinti di dover valutare il documento in vista di un’altra riunione in mattinata, o nel pomeriggio, gli esponenti politici della coalizione hanno poi appreso che il documento era stato diffuso alla stampa. Tuccio, si è recato alle 12 a palazzo di città, ha fatto anticamera per un’ora, ma del sindaco nessuna traccia. Nel pomeriggio, alle 16.00, ancora Tuccio a palazzo san Giorgio, e i 21 consiglieri pronti a dimettersi. Del primo cittadino ancora nessuna notizia, cellulare spento, chiuse a chiave tutte le stanze, nessuno dello staff del sindaco. “I consiglieri erano fermamente intenzionati a rassegnare le dimissioni, ma per correttezza istituzionale e senso di responsabilità – racconta Tuccio – volevamo prima comunicarlo al sindaco, che però è letteralmente sparito da palazzo san Giorgio. Alla fine, sempre per senso di responsabilità, abbiamo deciso di non consegnare le firme al segretario generale”.
Le richieste di Raffa:
Nel documento, che abbiamo pubblicato integralmente qui, Raffa chiede ai partiti della coalizione di fornire la lista degli assessori, tenendo conto che lui si riserva la necessità di disporre di 2 assessori di sua scelta. Non più quindi 3, quanti erano gli assessori che aveva nominato il giorno in cui ha revocato i 10 assessori del Pdl.
La replica della coalizione:
Nel documento dei partiti di maggioranza, firmato Pdl, Udc, Partito repubblicano e Patto per la Calabria, la replica a Raffa.
Il documento recita: “la tanto invocata continuità non può che essererimessa alla inalterata squadra di governo che ha consentito l’azione amministrativa brillantemente condotta per otto anni, riconoscendo allo stesso f.f. l’opportunità di individuare i due assessori di fiducia nel panorama della maggioranza politica e sociale della nostra città “.
Insomma, se Raffa chiede spazio in giunta per 2 nomi da indicare a suo insindacabile giudizio, dalla coalizione rispondono picche. Il sindaco facente funzioni, infatti, chiede che i partiti indichino una lista di 11 assessori, cosicché lui la possa completare con i suoi due nomi. Dalla coalizione, replicano che la squadra di governo è quella “inalterata” che ha governato finora, e rimpallano a lui l’onere di proporre due nomi nuovi. Con un paletto anti-Pivetti, quello che le due personalità provengano dalla maggioranza politica e sociale della città. Insomma due reggini. A meno che Raffa non voglia gratificare la Pivetti anche della cittadinanza onoraria, l’antifona è chiara. La Pivetti i partiti di maggioranza non ce la vogliono. D’altronde Carlo Porcino, è di Reggio Calabria, mentre Giuseppe Capua, che lavora a Roma, è originario di Palmi. Più chiaro di così…
Stallo totale. Perché anche questo paletto sui due reggini, in realtà, non scioglie la crisi. Perché resta inalterata la questione su chi dovrebbe andar via per far spazio ai due nuovi. Più che un’apertura, la trovata sembra un’imboscata a Raffa, il quale ora, secondo le intenzioni di chi ha redatto il documento, dovrà assumersi la responsabilità, di fronte alla città, di indicare due persone che prendano il posto di due assessori. Bene inteso che, però, nel documento della coalizione non vi è scritto che Pdl o i partiti minori sono pronti a cederne anche uno solo dei loro. Anche perché, se nel documento di Raffa si spiega la necessità di disporre di due assessori “Così come, prima di me, hanno fatto Falcomatà e Scopelliti”, Raffa dimentica, è la replica in casa Pdl, che sia Italo Falcomatà che Giuseppe Scopelliti furono eletti direttamente dal voto popolare. La situazione, quindi, resta completamente allo stallo. Vero è che nel pomeriggio si sono rincorse voci che vorrebbero Michele Raso “svincolato” perché chiamato ad assumere un altro prestigioso incarico. Il superamento della crisi, se mai avverrà, è posticipato di almeno altre 24-36 ore.