Tanta la solidarietà a Di Landro, ma sotto casa non c’erano telecamere

Reggio Calabria. I messaggi di solidarietà al procuratore generale Salvatore Di Landro sono tantissimi. Provengono dalla società civile e soprattutto dalla politica. A tanta manifestata solidarietà ex post, però, evidentemente da parte di qualcuno che poteva, non è corrisposto pari slancio ex ante, visto che l’abitazione del magistrato non era tutelata da un impianto di videosorveglianza.

Di seguito i tanti messaggi di solidarietà indirizzati a Di Landro:

Se è vero che le Istituzioni funzionano in relazione a chi le rappresenta, appare di immediata evidenza che il nuovo corso della Procura Generale della Corte d’Appello di Reggio Calabria abbia colto nel segno, per avere puntato con decisione sull’obiettivo primario di soddisfare l’esigenza di garantire l’Ordine Pubblico a Reggio Calabria e nella sua Provincia, non soltanto assicurando alla Giustizia fior di criminali ed avendo cura che l’effettività delle pene loro inflitte non appaia agli occhi del Cittadino nulla di più di un miraggio, ma anche concorrendo a rendere antieconomica la commissione di delitti, anacronistici e folkloristici, rispetto ai quali la coscienza civile manifesta crescente ribellione.
Nella certezza che il gravissimo ed intollerabile atto perpetrato stanotte sarà ben presto compiutamente sanzionato con gli strumenti messi a disposizione di una Magistratura qualificata ed attenta dalla efficacia della legislazione ordinaria vigente, S. E. DI LANDRO proseguirà con la determinazione di sempre nella Sua azione di chirurgico contrasto della criminalità organizzata, ma anche con il pieno ed incondizionato sostegno di quanti hanno a cuore le sorti di un territorio straordinario e difficile.
Nel rinnovare al Procuratore Generale i sensi di profonda stima e vicinanza per l’efficacia del servizio reso alla Comunità, un pensiero non può che essere espresso a favore della Famiglia, cosi ignobilmente interessata dall’inciviltà che evidentemente continua ad albergare in un tessuto sociale in cui tanto è stato fatto.

IL COORDINATORE PROVINCIALE DI REGGIO CALABRIA
LISTA SCOPELLITI PRESIDENTE
Avv. Oreste ROMEO

Ancora una volta siamo chiamati ad esprimere solidarietà e vicinanza ad un servitore dello Stato, fatto oggetto di una gravissima intimidazione. Ci stringiamo intorno al Dottore Di Ladro e a tutta la procura reggina in questi particolari momenti di tensione e siamo convinti che tali gesti scellerati non faranno desistere gli alti magistrati reggini nella lotta contro ogni forma di delinquenza, mafiosa o comune. Siamo vicini inoltre alle famiglie di tutti coloro i quali sono vittime di questi attentati che minano la tranquillità del vivere quotidiano e lasciano sicuramente un segno indelebile che nemmeno il tempo riuscirà ad attenuare . Fatta questa doverosa e sentita premessa, consentitemi però di esprimere il mio personale disappunto per lo stillicidio di attentati, oltre 50 dall’inizio dell’anno contro esponenti politici, della magistratura e delle forze dell’ordine che sono rimasti tutti senza un responsabile e la cui matrice e derivazione ancora non è chiara. Se la regia di questi attentati è unica, se lo scenario che si sta disegnando è frutto di un progetto di destabilizzazione che cerca di far saltare financo gli equilibri sociali e non solo politici della città, allora l’approccio della lotta alla mafia è sicuramente inadeguato. Come inadeguata era la difesa posta in essere nei confronti del Procuratore Di Ladro,oggetto nel recente passato di altre intimidazioni. Infatti mi chiedo come mai a presidio dell’abitazione non ci fossero le pattuglie delle forze dell’ordine che vigilano sull’incolumità del Procuratore? Molti sono i punti oscuri di tutte queste vicende stranissime in riva allo Stretto, per cui credo sia necessaria una presa di posizione netta da parte del Ministro Maroni, atta a far luce sulle tante ombre che queste vicende riportano.

Paolo Roberto Mallamaci
segretario provinciale Udc Reggio Calabria

Prendiamo atto, con rammarico e per l’ennesima volta, dell’atto intimidatorio perpetrato nei confronti del Procuratore Generale di Reggio Calabria Dottor Salvatore Di Landro. Da diversi mesi la Città e di conseguenza la sua cittadinanza è vittima da più parti di atti e comportamenti destabilizzanti che tendono a sostenere oscure strategie di potere. In questo clima, oltre che la violazione al sacrosanto diritto alla serenità dei cittadini, viene meno anche la serenità della classe imprenditoriale sana che opera in questa città e che suo malgrado è già costretta a subire i mali della burocrazia, della lentezza e delle mancanze amministrative, per non parlare della situazione economica di stallo internazionale. Il Gruppo Giovani Imprenditori è vicino all’Istituzione giudiziaria e auspica che il Dottor Di Landro possa portare avanti il suo delicato lavoro di magistrato e possa insieme alla famiglia e alla comunità ritrovare quel senso di serenità che spetta di diritto a tutti noi.

Paolo Falzea
Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Confindustria Reggio Calabria

Dopo la bomba davanti la Procura Generale di Reggio e le continue minacce contro i magistrati più esposti sul fronte antimafia, l’attentato contro l’abitazione del Procuratore Generale Salvatore Di Landro, compiuto in pieno centro, in una zona densamente popolata, testimonia l’escalation stragista della ‘ndrangheta. Reggio come la Palermo degli anni ’80: non più lettere minatorie, “corvi”, insabbiamenti di indagini e sabotaggi di autovetture, ma tritolo ad alto potenziale, piazzato sotto le case dei giudici artefici negli ultimi mesi di importanti operazioni contro le cosche. Ciò dimostra che la ‘ndrangheta comincia veder scricchiolare il proprio impero ed è disposta a difendersi con ogni mezzo, compreso il terrorismo. E’ proprio davanti a situazioni cruciali come queste che tutti i movimenti, le forze politiche e sociali impegnate sul versante della lotta alle ‘ndrine, i soggetti sani della società reggina e calabrese, devono dimostrare compattezza, rispondendo colpo su colpo alle provocazioni. Occorre costruire una grande mobilitazione democratica che coinvolga il cuore pulsante di questo territorio – giovani, lavoratori, commercianti, associazioni – per dire no alla violenza ‘ndranghetista e chiedere che la magistratura ora concentri il proprio lavoro nella ricerca dei “livelli superiori”, le “teste pensanti” responsabili dei decenni di oppressione criminale a Reggio. Non limitiamoci alla solidarietà formale.

Omar Minniti
Consigliere provinciale
Capogruppo Prc-Fds

“La nuova ed inquietante intimidazione ai danni del Procuratore generale della Corte d’appello conferma il grave momento che sta attraversando la nostra terra, costretta a fare i conti con le forze oscure che tentano di avere il sopravento sulle istituzioni”. Lo afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Raffa sull’attentato dinamitardo compiuto lo scorsa notte contro lo stabile dove abita il dott. Salvatore di Landro. In una nota di Raffa si legge: “ Al dott. Salvatore Di Landro, personalmente ed a nome della città, esprimo solidarietà per l’ennesimo messaggio di violenza e, al tempo stesso, gratitudine per la sua azione istituzionale tesa a garantire la supremazia dell’ordinamento democratico rispetto al tentativo di destabilizzare una società che crede solo nella forza della legge. La mia vicinanza anche alla famiglia del Procuratore generale. I reggini – dice ancora il Sindaco di Reggio Calabria – hanno piena fiducia nell’azione della magistratura che, assieme all’attività delle forze dell’ordine, quotidianamente, assicura la pacifica convivenza dei cittadini. La solidarietà della città – conclude Raffa – va estesa a quanti lavorano per relegare ai margini del contesto sociale quel microcosmo retrograda chiamato antistato”.

Il sindaco Giuseppe Raffa

“Non c’è più limite alla violenza mafiosa ed all’arroganza della ‘ndrangheta. L’attentato di questa notte contro il Procuratore Generale Salvatore Di Landro dimostra il livello sempre più preoccupante della minaccia che incombe sulla città e la provincia di Reggio”. Queste le parole del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, avv. Giuseppe Morabito nell’apprendere la notizia dell’ordigno fatto esplodere stanotte davanti al portone dell’abitazione del Procuratore Generale Salvatore Di Landro. “Contro Di Landro – continua il Presidente Morabito – è in corso una manovra di attacco senza precedenti messa in atto per condizionare l’azione della magistratura impegnata in importanti processi e delicate indagini. Dopo l’attentato contro la sede della Procura Generale, a gennaio, e la manomissione dell’auto in uso all’alto magistrato nel mese di giugno, è evidente l’attacco sempre più diretto ed esplicito verso il Procuratore Di Landro al quale intendo manifestare, senza retorica, grande vicinanza e massima solidarietà. Un gesto contro il quale intendo esprimere la più forte condanna ed il più profondo disprezzo”. “Spero vivamente – conclude il Presidente avv. Morabito – che l’azione investigativa di forze dell’ordine e della magistratura competente per territorio riesca, nel più breve tempo possibile, ad individuare mandanti ed esecutori di questo ennesimo gesto criminale, restituendo così serenità e piena efficacia ad un settore fondamentale, soprattutto in Calabria, come quello della giustizia”.

Il presidente della Provincia avv. Giuseppe Morabito

C’è bisogno di un piano straordinario dello Stato contro la malavita organizzata che si è estesa e ramificata su tutto il territorio nazionale. Le ultime operazioni, che hanno visto lavorare insieme i magistrati di mezza Italia, coordinati dal procuratore nazionale Grasso, dimostrano che “la mafia” non opera più soltanto al sud, ma in tutte le regioni italiane. È necessario per questo un intervento analogo a quello che è stato messo in atto contro il terrorismo. Altrimenti non ci sarà federalismo capace di rimettere in piedi il Paese. Lo ha dichiarato l’on. Aurelio Misiti, portavoce nazionale del Movimento per le Autonomie, commentando l’ennesimo attentato ai danni del procuratore generale di Reggio Calabria, dr. Di Landro. La bomba di questa notte a Reggio Calabria – ha ricordato Misiti – segue di poche ore un altro episodio inquietante, le intimidazioni ricevute dalle famiglie dei poliziotti della sezione catturandi della questura di Palermo, che sono sulle tracce del capomafia Matteo Messina Denaro. La mafia e la ‘ndrangheta passano al contrattacco, minacciano, intimidiscono. Mostrano di conoscere le strategie dello Stato, gli uomini che le attuano e con insopportabile spavalderia tentano di fermarli. A Reggio Calabria, addirittura c’è chi è capace di manomettere le auto dei magistrati all’interno dei Tribunali o addirittura, come è successo per il sindaco di Catanzaro, utilizzare utenze telefoniche dell’amministrazione provinciale per mandare segnali di minacce ai vertici delle istituzioni. MPA – annuncia il portavoce nazionale del movimento – chiede a UDC, FLI e API, ai partiti cioè dell’area di responsabilità istituzionale, di farsi promotori di una iniziativa che impegni il governo ad un’azione d’urto ancora più incisiva contro la malavita. Il punto del programma sulla sicurezza che la maggioranza di governo si appresta a discutere, dovrà essere focalizzato alla lotta contro il crimine organizzato e non a campagne di immagine contro nemici immaginari come i clandestini. Il contributo del Sud è determinante per consentire all’Italia di competere a livello internazionale con le altre grandi potenze mondiali, come ha più volte ricordato il governatore Draghi. Se non si sconfiggerà presto la criminalità organizzata – ha concluso Misiti – sarà l’intero Paese a pagarne le conseguenze, non soltanto le regioni meridionali.

Aurelio Misiti – Mpa

“Esprimo forte solidarietà, anche a nome del Partito Repubblicano Italiano, al Procuratore Generale Salvatore Di Landro per l’ennesimo vile attentato intimidatorio di cui è stato oggetto”. E’ quanto afferma il consigliere regionale di “Insieme per la Calabria”, Antonio Rappoccio, che aggiunge: “Nella sua encomiabile attività di magistrato, Di Landro si è sempre distinto per il coraggio, la determinazione e la professionalità, incidendo positivamente sul nostro territorio nella lotta alla criminalità organizzata”.

Antonio Rappoccio – Insieme per la Calabria – Pri

“La bestia criminale braccata e ferita ha dato l’ennesimo colpo di coda colpendo vigliaccamente stanotte non solo il Procuratore Di Landro ma tutta la Città operosa e vogliosa di progresso e tranquillità. Progresso che la criminalità mafiosa nega a questa Città, ai suoi figli, ai tanti ragazzi in attesa di trovare un posto di lavoro”. Lo afferma l’on. Giovanni Bilardi, capogruppo della Lista Scopelliti al Consiglio Regionale della Calabria, secondo cui “colpire, colpire, colpire deve essere l’imperativo della magistratura con a fianco le istituzioni, nella consapevolezza che aggredire il crimine, i suoi beni, i fiancheggiatori e la manovalanza debba essere la risposta sempre più determinata dello Stato.”

Giovanni Bilardi
Capogruppo regionale “Scopelliti Presidente”

”Rimaniamo allibiti di fronte l’ennesima intimidazione subita dal Procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro dopo l’attentato alla Procura Generale di inizio anno e la manomissione della autovettura della scorta”. Lo afferma il capogruppo del Pdl in consiglio regionale, Luigi Fedele, anche a nome di tutti i componenti del partito. “ Ci troviamo nuovamente a commentare episodi di estrema gravità che si ripercuotono su coloro che si spendono quotidianamente per garantire sicurezza e legalità in una società come la nostra che deve necessariamente rifiutare i poteri mafiosi per il compimento di un corretto vivere civile che, mai come adesso, serve allo sviluppo non solo culturale della nostra regione”. “Oltre ad esprimere – conclude Fedele – la sentita vicinanza al Procuratore Di Landro e a tutti i suoi collaboratori, ribadisco con forza l’esigenza di continuare, insieme, nell’atto di denuncia verso questi spregevoli episodi criminali con l’auspicio che nella lotta alla ‘ndrangheta le istituzioni e le forze dell’ordine possano imprimere all’interno della collettività quei valori di democrazia fondamentali per una crescita generale della nostra terra”.

Luigi Fedele
Capogruppo regionale Pdl

“Di fronte al gravissimo attentato dinamitardo contro il procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, non servono parole e attestati. E’ urgente un’azione da parte dello Stato tesa a garantire prima di ogni altra cosa, la massima sicurezza a quanti, trovandosi ad operare su fronti assai delicati, in ordine all’area geografica e alle tematiche di competenza, sono sempre più spesso fatti bersaglio di vigliacche intimidazioni da parte della criminalizzata. Clan che vogliono dimostrare sempre di più che alla loro arroganza nessuno riesce a porre limiti. Ma le cui azioni delinquenziali danno pure a dimostrare che soffrono della pressione imposta da un lavoro investigativo compiuto con grande dedizione e professionalità. L’arrivo del procuratore generale Di Landro a Reggio Calabria coincide con il periodo più proficuo della lotta alle ‘ndrine reggine. Sono convinta pure che l’alto magistrato ha saputo affrontare la pesante situazione in ordine al contrasto alla criminalità e ad una illegalità che in alcuni territori è sempre più diffusa. Il procuratore Di Landro ha saputo impostare il suo lavoro contro i poteri criminali puntando dall’inizio sulla confisca e il sequestro dei beni illegalmente detenuti. E sicuramente questo che ha dato da subito più fastidio ai criminali, che vigliaccamente hanno cominciato a prendere di mira, in maniera personale il procuratore generale di Reggio Calabria. Ora deve essere basta sul serio. Bisogna introdurre quel clima giusto che consenta a quanti sono preposti a funzioni così delicate di andare avanti senza subire tensioni mafiose. Serve concretezza e lealtà, da parte delle istituzioni e da parte di tutti coloro che stanno a contatto con gli operatori di giustizia. Serve soprattutto che la cosiddetta società civile faccia alzare la propria voce a favore della legalità, arginando e denunciando anche il più piccolo dei fenomeni delinquenziali. Dobbiamo essere tutti vicini alle forze dell’ordine e alla magistratura, che dimostrano, come il procuratore Di Landro, di volere combattere sul serio un fenomeno cha da sempre penalizza lo sviluppo della nostra terra e non garantisce un futuro sereno alle nuove generazioni. La solidarietà e la vicinanza delle persone oneste serviranno al procuratore generale di Reggio Calabria per proseguire con maggiore impegno, coraggio e forza per riscattare Reggio e la sua provincia dall’oppressione mafiosa”.

Maria Grazia Laganà Fortugno (PD)
componente commissione difesa
componente commissione parlamentare sugli errori sanitari

“La bomba esplosa sotto la casa del Procuratore generale di Reggio Calabria dottor Salvatore Di Landro, è di una gravità inaudita”. Lo sostiene il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico, secondo il quale “Il clima che si respira nella nostra regione è diventato pesante e richiede un’attenzione straordinaria da parte delle autorità preposte alla sicurezza dei cittadini ed alla salvaguardia dell’integrità dei servitori fedeli dello Stato. Si tratta – aggiunge – di un gesto che, per quanto diretto ad una singola persona impegnata a fare correttamente il proprio lavoro, di fatto coinvolge tutte le istituzioni democratiche nel tentativo evidente di condizionarne efficienza e funzionamento”. Conclude il presidente Talarico: “Nell’esprimere solidarietà al dottor Di Landro ed alla sua famiglia, ribadisco, a nome del Consiglio regionale che presiedo, piena fiducia e sostegno alla magistratura, alle forze dell’ordine ed alla loro efficace azione di contrasto alla criminalità organizzata”.

Il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico

Sos Impresa Reggio Calabria esprime solidarietà e vicinanza al Procuratore Generale Di Landro e, per l’ennesima volta, alle Istituzioni democratiche colpite ancora da un vile attentato di chiara matrice mafiosa. Non vi è dubbio che il livello di allerta nella nostra Città deve rimanere alto, anche in considerazione della cadenza scientifica con cui si verificano le intimidazioni. È una lotta, quella che ci contrappone alla ‘ndrangheta, che non può essere giocata solo dai Magistrati e dalle Forze dell’ordine, ma deve vedere parte attiva l’intera Città di Reggio, e con ciò ci riferiamo alla Politica, agli Ordini professionali, alle Associazioni di Categoria, ai Sindacati, alla Scuola, al mondo dell’associazionismo ed alla società civile tutta. La comunità di intenti deve essere corale, scevra da distinguo personalistici e primogeniture che non giovano alla causa.

Sos Impresa – Il presidente Rocco Raso

“Il gravissimo attentato perpetrato questa notte contro il Procuratore Generale Salvatore Di Landro è l’ulteriore, inquietante e senza precedenti, segnale del grado di protervia e di arroganza mafiosa che incombe sul nostro territorio e che, fatalmente, continua a condizionare la serenità dei cittadini e degli imprenditori reggini” . E’ quanto afferma il consigliere regionale della lista “Scopelliti Presidente”, Candeloro Imbalzano che aggiunge: “Nel manifestare la nostra più ferma condanna per questo gesto di criminale violenza, esprimiamo la nostra rispettosa solidarietà e la nostra vicinanza all’alto magistrato, nella piena consapevolezza che questi atti criminosi non intaccheranno in alcun modo il prosieguo della brillante azione fin qui svolta dalla magistratura reggina e da tutte le forze dell’Ordine”.

Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente)

C’è un’evidente e chiara strategia della tensione che punta a destabilizzare la Calabria: il gravissimo attentato subito dal procuratore aggiunto Di Landro ne è una riprova Lo afferma il sen Antonio Gentile, membro della commissione parlamentare antimafia e vice coordinatore regionale del Pdl Calabria. Le intimidazioni subite da Scopelliti e Talarico, le aggressioni ai magistrati , rappresentano il chiaro tentativo di impedire il corso del rinnovamento democratico in Calabria e di arrestare il processo di catarsi della Regione. E’ un attacco quello a Di Landro- dice Gentile- che non può essere slegato dai messaggi intimidatori rivolti ai due massimi rappresentano delle istituzioni calabresi, perché l’obiettivo è quello di far apparire al resto del Paese che la sovranità della Regione appartiene all’anti stato Tutte le forze politiche democratiche, di qualunque colore politico- conclude Gentile- devono ribellarsi a questa logica che offende e denigra il 99% della popolazione calabrese, fatta di gente onesta e perbene, che non vuole la ‘ndrangheta e che ha fiducia nei magistrati e nelle forze dell’ordine.

Antonio Gentile (PDL)

“Torni la città di Reggio Calabria ad essere serena e a respirare un clima di fiducia in se stessa. Questo auspicio, dinanzi al nuovo gesto criminale ai danni del procuratore Di Landro, potrebbe sembrare paradossale, ma è proprio questo il sogno dei cittadini comuni che le istituzioni debbono sforzarsi di trasformare in realtà”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl (Segretario-Questore dell’Ufficio di Presidenza) Giovanni Nucera che conclude esprimendo “solidarietà e vicinanza al dott. Di Landro, persona stimata e magistrato integerrimo”.

Giovanni Nucera (Pdl)

Il presidente del gruppo Udc alla Regione, Pasquale Tripodi esprime “sdegno per il vile attentato di cui è stato oggetto il Procuratore generale della Repubblica di Reggio Calabria, dott. Salvatore Di Landro. Lo stillicidio di azioni criminali – prosegue Tripodi- iniziate dallo scorso gennaio con la bomba agli uffici della Procura generale, proseguite con la manomissione dell’autovettura di servizio del magistrato e culminate con l’esplosivo della scorsa notte contro l’abitazione del dott. Di Landro, segnano un preoccupante crescendo di fatti che, finora, non ha trovato adeguata risposta”. Tripodi conclude così: “Al Procuratore generale della Repubblica e alla sua famiglia, partecipo i sensi più profondi di stima e di solidarietà, a mio nome e per conto del gruppo regionale dell’Udc, con l’impegno, ognuno per la propria parte di responsabilità, che tali gesti, che inquietano profondamente Reggio e la Calabria, trovino ferma contrapposizione da parte degli organi dello Stato preposti alla sicurezza”.

Pasquale Tripodi – presidente gruppo Udc Regione Calabria

Il Portavoce del PDL in seno al Consiglio Provinciale di Reggio Calabria, dr. Bruno Porcino, esprime piena solidarietà a tutta la magistratura reggina, profondamente colpita dal grave ed inqualificabile atto intimidatorio subito dal Procuratore Generale della Corte d’Appello dr. Salvatore Di Landro. Un gesto, dice il dr. Porcino, di rilevante gravità che indica il segnale di sfida che le organizzazioni criminali intendono lanciare alle istituzioni nelle sue varie articolazioni. Ferma condanna quindi, da parte del portavoce del PDL, per il gravissimo attentato che costituisce un segno inquietante di innalzamento del tiro da parte delle cosche mafiose rispetto all’impegno ed alla costanza, premiati dai risultati, dei magistrati e delle forze dell’ordine. Rispetto a questa violenta sfida le istituzioni devono essere unite nella ricerca dei responsabili e nell’individuazione dei mandanti. La recrudescenza di questi atti, che si ripete con preoccupante cadenza sul territorio calabrese, deve indurre tutti, ognuno per la propria parte, a serrare le fila e rispondere in modo fermo ed univoco per garantire alla Calabria ed ai calabresi adeguate condizioni di sicurezza sociale e di vivibilità sul piano civile e culturale.

Bruno Porcino – Portavoce del PDL nel Consiglio Provinciale di Reggio Calabria


Nell’esprimere sincera solidarietà al Procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, per il nuovo e grave atto intimidatorio subito, sento il dovere di richiamare, ancora una volta, l’attenzione dei Ministri dell’Interno, Roberto Maroni, e della Giustizia, Angelino Alfano, su Reggio Calabria e provincia. Reggio Calabria e provincia sono territori madri delle più potenti e dirompenti cosche della ‘ndrangheta, la cui pervasività ha influenzato le varie Istituzioni, creando un sistema di potere sicuramente non rintracciabile in altre parti del territorio regionale e nazionale. Credo sia giunto davvero il momento di smetterla con i soli proclami di solidarietà ed, invece, intervenire su Reggio Calabria con uomini, mezzi e norme speciali, in modo da poter individuare e colpire tutti coloro che da mesi sono riusciti a creare questo clima certamente torbido e preoccupante, e per garantire soprattutto quella parte della Magistratura reggina che si adopera per applicare la Giustizia, tanto necessaria all’intera comunità.

On. Angela Napoli (FLI)

L’attentato dinamitardo contro la procura generale della corte d’Appello di Reggio Calabria dello scorso 3 gennaio, è stato reiterato la scorsa notte facendo scoppiare una bomba ad alto potenziale contro il portone d’ingresso del palazzo dove il procuratore generale, dott. Salvatore Di Landro, abita con la sua famiglia. E’ un’evidente sfida criminale diretta all’ufficio, alle funzioni e alla persona del procuratore generale, cioè ad una delle espressioni più cruciali e vitali dello stato di diritto, in un’area ad altissima presenza di mafia, che dall’azione della magistratura e delle forze dell’ordine sta accusando colpi assai significativi ed importanti. Risponda lo Stato adottando con immediatezza tutte le ulteriori misure necessarie alla bisogna, a partire da quelle che ottengano la piena copertura in termini di sicurezza, in ogni ora del giorno e della notte, per il procuratore generale e i suoi congiunti. Per quanto ci riguarda, nel mentre esprimiamo la più piena solidarietà ed una grande e sincera vicinanza al dott. Di Landro e alla sua famiglia, chiediamo che il Governo e i corpi dello Stato a questo preposti agiscano per assicurare al più presto alla giustizia responsabili e mandanti di un atto tanto vile e sfrontato quanto espressione di un’escalation e di una sfida criminale di ‘ndrangheta che vanno annientate alla radice.

Giuseppe Bova, già presidente del Consiglio regionale

Un’altra bomba, stavolta in piena estate, prova a soffocare la voglia di riscatto di questa città. Come se non bastassero le futili problematiche politiche, anche la ‘ndrangheta ci mette del suo per ammorbare ancora di più l’aria. L’attentato della scorsa notte deve essere ancora di più stimolo nei confronti della gente di Reggio a non mollare, un invito che accoratamente rivolgiamo a tutte le istituzioni e agli uomini che le rappresentano; uomini come il procuratore generale Di Landro, sempre pronti a svolgere il proprio dovere, persone dedite al sacrificio quotidiano, alle quali, oggi più che mai, va tutta la nostra solidarietà. La federazione provinciale di Azione Giovani – Giovane Italia, dal primo dei dirigenti all’ultimo dei militanti, è al fianco dei veri uomini di pace: confidiamo nel fatto che la cittadinanza possa divenire sempre più consapevole che l’unica possibilità di crescita dell’intera comunità passa proprio attraverso la lotta alla ‘ndrangheta ed al suo sistema di potere, la cui sconfitta potrà venire in primis dalla reazione della società civile. L’attacco al procuratore Di Landro, così come tutti i precedenti, è un attacco dritto al cuore dei reggini. Per questo motivo, anche il nostro movimento aderirà al sit-in proposto da Libera per le 18:30 di questo pomeriggio nel luogo dell’attentato. Noi siamo con le istituzioni italiane e i suoi uomini, noi siamo dalla parte della Città che vuole crescere.

Azione Giovani – Giovane Italia

A nome dell’Università Mediterranea e mio personale esprimo al Procuratore Di Landro vicinanza e solidarietà per il vile atto che vuole intimidire, ancora una volta, l’efficace azione che la Procura sta svolgendo contro le organizzazioni criminali. L’Università Mediterranea, nella sua funzione formativa di diffusione di conoscenza e di valori, ribadisce l’impegno, manifestato in più occasioni, nella promozione della cultura della legalità e nella lotta alla criminalità organizzata quali valori fondamentali e necessari per lo sviluppo ed il riscatto sociale del nostro territorio.

Massimo Giovannini Rettore Università Mediterranea di Reggio Calabria

«L’attentato di questa notte contro l’abitazione del Procuratore generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro è prova di quanto sia stata e sia oggi incisiva l’azione antimafia della magistratura e delle forze dell’ordine reggine». Lo dichiara in una nota Pino Arlacchi, eurodeputato dell’Italia dei Valori. «Esprimo tutta la mia solidarietà al Procuratore Di Landro, il quale troverà nell’episodio di questa notte un ulteriore motivo per proseguire e intensificare il suo lavoro di affermazione della legge in un territorio tra i più difficili. È importante che il Procuratore Di Landro sappia che non è solo, ma ha con sé tutta la Calabria onesta nel contrasto di un’infima minoranza che disonora la propria terra», conclude Arlacchi.

Pino Arlacchi (Idv)

Il vile e gravissimo attentato di matrice mafiosa subito la scorsa notte dal Procuratore Generale di Reggio Calabria, dott. Salvatore Di Landro, con l’ordigno fatto esplodere presso la sua abitazione, costituisce l’ennesimo atto criminale e probabilmente il culmine di una scia di attentati ed intimidazioni che hanno colpito la magistratura reggina. L’ulteriore segnale che mostra inequivocabilmente la reazione violenta della criminalità organizzata nei confronti delle istituzioni, Forze dell’Ordine e Magistratura in primis, impegnate in una incessante quanto efficace lotta contro la ‘ndrangheta avvalorata da una serie di successi straordinari. L’ennesimo attacco intimidatorio non può restare impunito e deve indurre una risposta forte, non solo dal punto di vista giudiziario, ma soprattutto da parte di tutta la società civile e le forze sociali, ancora una volta chiamate a fare i conti con la recrudescenza della violenza della ‘ndrangheta. Il gravissimo attentato, infatti, colpendo chi ogni giorno è in prima linea per il ripristino della legalità in Calabria e per l’affermazione dello stato di diritto, costituisce anche l’ennesima aggressione nei confronti di un’intera collettività, continuamente vessata dal ricatto e dalla minaccia mafiosi e costretta da troppo tempo a rinunciare al proprio sviluppo civile ed economico, alla libera intrapresa, alla libertà di vivere e lavorare in un contesto civile. Per questo si tratta di un attacco che impone ad ognuno di noi, imprenditori, cittadini, forze politiche ed istituzioni, una concreta incondizionata solidarietà alla magistratura reggina ed alle forze dell’ordine nel momento attuale di criticità, ma che anche deve condurre a nuovi comportamenti di responsabilità individuale e collettiva ed a forme di coesione sociale in grado di esprimere, ogni giorno, la vicinanza, la comprensione e la collaborazione dell’intero corpo sociale a coloro che, quotidianamente, operano per il benessere della collettività, anche a rischio della propria stessa vita. “Esprimo a titolo personale ed a nome dell’ANCE di Reggio Calabria – dichiara il presidente dei costruttori reggini, ing. Andrea Cuzzocrea – la nostra più profonda solidarietà al Procuratore Generale della Repubblica di Reggio Calabria Salvatore Di Landro per il vile attentato subito. Si tratta di un atto gravissimo che chiama a raccolta tutta la società civile e le forze economiche e politiche a fare quadrato attorno alla Magistratura reggina con concretezza e determinazione. In questi momenti terribili che colpiscono con il procuratore Di Landro l’intera società calabrese ed italiana, è necessario ritrovare la coesione di tutte le forze sociali, politiche ed economiche per costituire un blocco civile e culturale che mostri la compattezza del fronte della legalità e della parte sana rappresentata dalla grande maggioranza dei calabresi. L’invito è rivolto anche e sopratutto alla classe politica che, come già espresso di recente, sia a livello locale che nazionale, deve superare senza indugio le divisioni che la stanno attraversando, ritrovando l’efficacia dell’azione amministrativa ed anteponendo l’interesse pubblico per realizzare una risposta adeguata al clima di tensione e di violenza che minaccia l’intera società calabrese. Assieme alla forte e vera solidarietà del momento allora esprimiamo a nome dell’imprenditoria pulita e del lavoro onesto una vicinanza che ogni giorno e sempre ci trovi tutti uniti al fianco di coloro, in primis magistratura e forze dell’ordine, che ogni giorno lavorano per un Paese migliore e libero dalla ‘ndrangheta, partecipando alla mobilitazione di tutte le risorse civili e morali per il riscatto definitivo della nostra terra”.

Ance Reggio Calabria

Per l’ennesima volta la nostra Calabria finisce al centro delle cronache nazionali per uno spregevole atto criminale compiuto dalla ‘ndrangheta nei confronti della legalità. Al procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, va tutta la solidarietà di Catanzaro Giovane e di tutti i giovani catanzaresi, una solidarietà accompagnata da un invito altrettanto forte a proseguire sulla strada della lotta alle mafie. L’attentato della scorsa notte rappresenta un gesto vile e sconcertante che dovrà trovare pronta risposta da parte delle istituzioni e di tutti i cittadini. Per combattere la ‘ndrangheta è necessaria una mobilitazione generale per sbarrare ogni strada alle infiltrazioni mafiose in Calabria.

Massimiliano Raffaele
PRESIDENTE CATANZARO GIOVANE

Il Coordinamento Grande Città del PdL si associa al corale sentimento di sdegno e di costernazione che sta pervadendo l’intera comunità reggina per l’intemerato vile attentato di sicura matrice mafiosa, realizzato nei confronti del PG Di Landro e della sua Famiglia. Alle indagini della Magistratura inquirente è riservato il compito istituzionale di accertare fino in fondo modalità e moventi dell’attentato, sicuramente finalizzato a depotenziare l’impegno della Magistratura reggina, che ha rafforzato lo stock di fiducia nell’intervento statale. Purtroppo è diffusa la percezione che gli obbiettivi perseguiti sul versante della prevenzione generale possano essere compromessi dalla constatazione circa la esposizione della incolumità dei cittadini ad azioni delittuose realizzate per la evidente inadeguatezza di apparati di tutela nei confronti del più alto rappresentante della Magistratura inquirente. Il Coordinamento di Grande Città interesserà i vertici del Partito perché il Ministro Maroni dia risposte credibili confortate da concrete iniziative perché il percorso di legalità positivamente attuato anche per l’impegno delle Forze dell’Ordine non subisca pericolosi momenti di interruzione, favorendo, in tal modo, il radicato sentimento di sfiducia che purtroppo è stato alimentato nel tempo nella nostra Regione anche per l’assenza dello Stato. Al dott. Di Landro, stimatissimo magistrato per la signorilità del suo tratto umano che qualifica il suo livello superiore di professionalità i sentimenti più vivi di solidarietà.

Luigi Tuccio Coordinatore Grande Città PdL

Esprimo a nome di tutto l’Automobile club di Reggio Calabria da me presieduto, la più sentita solidarietà al procuratore generale di Reggio Calabria, Salvatore Di Landro, per il vile gesto intimidatorio con cui è stata fatta esplodere una bomba sotto la sua abitazione la notte scorsa. Condivido la sua affermazione secondo cui ”Ci vogliono riforme sul piano normativo che fronteggino meglio la criminalita’ organizzata, ma ci vogliono anche i mezzi”. Lo Stato non può lasciare sole persone che stanno facendo tanto per la nostra terra.

Santo Alfonso Martorano Presidente Automobile Club di Reggio Calabria

“Un altro episodio di una gravità inaudita, sconcertante colpisce la città di Reggio ed in particolare chi opera per il ripristino della legalità”. Mai come adesso la partecipazione a manifestazioni di solidarietà e sostegno al Procuratore Salvatore Di Landro deve considerarsi doverosa, perciò l’UGL Giovani , UGL Calabria ed UTL Reggio Calabria accolgono l’invito di Libera partecipando al sit-in che si svolgerà stasera alle ore 18:30 davanti alla casa del magistrato in via Rosselli.

Coordinamento Regionale UGL Giovani Calabria

Demetrio Berna, Consigliere Comunale, Presidente della “Commissione Bilancio e Coordinatore Vicario del Pdl Grandi Città – Reggio Calabria, appresa la notizia del gravissimo atto intimidatorio al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Reggio Calabria, Dott. Salvatore Di Landro, afferma quanto segue: “Condanno il vile e grave atto minatorio, ed esprimo, nel contempo, sentimenti di solidarietà al Procuratore Dott. Salvatore Di Landro, con la certezza che la magistratura e le forze dell’ordine raggiungeranno risultati positivi nell’azione di contrasto alla criminalità organizzata, facendo piena luce sul triste e sconsiderato episodio intimidatorio. Questi vili atti di sotto cultura non trovano giustificazione nella nostra società civile. Oggi, non bisogna abbassare la guardia, è necessaria una forte reazione dello Stato”.

Il Coordinatore Vicario Pdl Grandi Città – Reggio Calabria Demetrio Berna

L’Unione Sindacale Forense esprime solidarietà e vicinanza al Procuratore Generale Di Landro; i continui attacchi alle Istituzioni Giudiziarie e, più in particolare, a chi le rappresenta, costituiscono l’amaro riscontro dell’esistenza, sul nostro territorio, di una grave e pericolosa strategia criminale volta ad impedire, con ogni mezzo, l’affermazione del diritto. Aver recentemente acciuffato Facchineri, latitante in vacanza al mare senza pudore, è senza dubbio un lodevole risultato da parte dello Stato, ma non sono soltanto i latitanti che destano preoccupazione. Invero, nonostante i doverosi avvenuti arresti dei latitanti, lo Stato continua ad apparire praticamente inesistente e la criminalità – approfittando sia delle carenze delle strutture giudiziarie (tanto nel campo penale, quanto in quello civile), sia delle insufficienti strutture investigative e di polizia – impera a tal punto da essere in grado di colpire, senza il minimo timore, le Istituzioni e gli operatori della giustizia, ultimo baluardo a difesa della società civile. Siffatti attentati alle Istituzioni ed agli operatori della giustizia, i quali sono spesso costretti a lavorare con grandi sacrifici personali per tamponare le insufficienze dello Stato sempre più lontano dal popolo, destano ancor più preoccupazione se sol si pensa che ben potrebbero essere stati compiuti nel tentativo di allontanare l’attenzione investigativa da ben altri determinati obiettivi.

Alfonso Mazzuca – Presidente Unione sindacale forense

L’Amministrazione Comunale e l’intera comunità di Bivongi sono vicini al Dr. Salvatore di Ladro, concittadino e figlio illustre, esprimendoGli profonda solidarietà e stigmatizzando il vile gesto di cui è stato vittima nella qualità di Procuratore Generale di Reggio Calabria. Le persone oneste di questa terra sentono il dovere di ribellarsi allo strapotere ed alle angherie delle organizzazioni criminali affiancando e sostenendo chi, a vario titolo, riafferma e tutela quotidianamente i principi della legalità.

Il sindaco di Bivongi Ernesto Riggio

“Il nuovo, gravissimo attentato intimidatorio ai danni del procuratore generale presso la corte d’Appello, Salvatore Di Landro, conferma nella maniera più plateale e drammatica l’esistenza a Reggio Calabria di uno scenario di inaudita gravità”. E’ quanto dichiara il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, Nino De Gaetano. “Quella in atto dall’inizio dell’anno nella città dello Stretto, infatti, – prosegue De Gaetano – è un’autentica strategia del terrore di cui sfuggono al momento responsabili ed obiettivi e che vede la magistratura reggina, coraggiosamente impegnata in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata calabrese, nel mirino di attentatori particolarmente spavaldi: dopo la bomba piazzata a gennaio davanti alla Procura generale la scia di messaggi intimidatori è proseguita inarrestabile utilizzando buste con proiettili e sabotaggi, fino al nuovo boato di ieri notte. Nell’esprimere la massima solidarietà e vicinanza al procuratore Di Landro e a tutti i magistrati reggini, riteniamo che nell’affrontare il “caso Reggio Calabria” il Governo non possa più fare ricorso, com’è avvenuto in passato, a proclami e passerelle. Servono risposte immediate per garantire sicurezza ai magistrati, cui va assicurata massima tutela, e un autentico contrasto alle oscure forze criminali che stanno operando in città”.

Nino De Gaetano – Capogruppo regionale Federazione della Sinistra

L’ordigno fatto esplodere nella notte dalla ‘ndrangheta di Reggio Calabria nell’atrio del palazzo dove risiede il Procuratore Generale di Reggio Calabria dott. Salvatore di Landro rappresenta un atto di guerra terroristico e violento allo Stato, alla magistratura, alle istituzioni democratiche e alle forze sane della città di Reggio Calabria. Dopo la bomba alla Procura Generale di Reggio Calabria, i proiettili ai magistrati antimafia reggini, le lettere di minacce, e il sabotaggio di alcune automobili in uso ai magistrati, la ‘ndrangheta alza decisamente il tiro e colpisce il Procuratore Generale dott. Di Landro nella propria abitazione con un’azione efferata, inaudita e senza precedenti a Reggio Calabria. Ci chiediamo proprio per questo, visto quanto successo da gennaio ad oggi, a partire dal grave attentato alla Procura Generale, perché l’ abitazione, peraltro in pieno centro, del Procuratore Generale Di Landro era completamente senza alcuna forma di protezione e sicurezza. Nel ribadire la più ferma condanna per questo grave atto criminale, che poteva provocare una strage, esprimiamo la massima vicinanza e solidarietà al dott. Di Landro, e ci auguriamo che l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine venga intensificata per individuare gli autori e i responsabili di queste azioni delittuose che non debbono rimanere impunite. Stasera il Partito dei Comunisti Italiani parteciperà alla manifestazione indetta dalle associazioni Libera e Reggio Non Tace per esprimere solidarietà al Procuratore Generale Di Landro e a tutti i magistrati reggini.

Michelangelo Tripodi – Segretario regionale Pdci

Adesso basta, la misura è colma. Cos’altro deve succedere perché si comprenda sul serio che bisogna sradicare la malapianta alle radici, senza cedimenti, colpendo con durezza sia gli ‘ndranghetisti che quanti ancora oggi si annidano nei gangli delle Istituzioni e della politica offrendo complicità e sostegno all’antiStato? A Reggio ci sono alcuni fior di magistrati e dei valentissimi investigatori a cui rivolgiamo un appello perché sia fatta piena luce su questo ennesimo inquietante attentato che colpisce un ottimo magistrato ed una persona per bene. Al Dott. Salvatore Di Landro ed alla sua famiglia, provata da questo vile gesto, va tutta la nostra solidarietà. Si rafforzino, allora, ancor di piu’ le azioni di contrasto e di intelligence. Si aprano tutti i cassetti e si potenzino le postazioni più delicate ed esposte, a partire dagli Uffici del GIP. Il Governo rispetti gli impegni presi con Reggio e la Calabria risparmiandoci nuove inutili passerelle. Altro che “processo breve” e impunita’ per i potenti. Noi abbiamo bisogno di una giustizia veloce, certo, perche’ non siamo piu’ disponibili a conoscere la verita’ che si cela dietro siffatti drammatici episodi solo dopo anni, e quando ci si arriva. Il Ministro Maroni, al contrario, si attivi rafforzando gli organici ed apprestando nuovi strumenti normativi oramai indispensabili. Tutto questo sarebbe già tanto, ma sarebbe ancora insufficiente se davanti a quanto accaduto la cittadinanza tacesse. Non trovandomi in città ho appreso dalle agenzie di stampa di quanto avvenuto nella notte a Reggio. So che è in atto una mobilitazione civica per manifestare già questa sera e domani contro la criminalità organizzata a sostegno dell’operato degli inquirenti e delle forze dell’ordine. Il Pd sarà li, perché occorre un sussulto d’orgoglio della Reggio per bene, che non si piega e che chiede verità e giustizia sugli autori di questa gravissima minaccia, ma anche sul coacervo di interessi che si cela dietro un fatto del genere che sembra ispirato, avrebbe detto il compianto giudice Falcone, da “menti raffinatissime”, quelle stesse che da decenni turbano la vita politica ed istituzionale del Paese.

Giuseppe Strangio, Segretario provinciale PD

Il gravissimo attentato contro il procuratore generale dott. Salvatore Di Landro denota l’importanza dei risultati conseguiti nella lotta alla criminalità organizzata dalla magistratura e dalle forze dell’ordine. L’attacco alla persona di Di Landro, magistrato reggino imparziale e scrupoloso, ha il suo risvolto pubblico come aggressione alle istituzioni democratiche e quindi è parte di una strategia contro il bene comune e gli interessi civili di tutti i reggini che vivono in questa città e subiscono il grave vulnus civile, democratico ed economico rappresentato dall’azione della criminalità organizzata. Il Governo non trascuri che il gravissimo attentato di oggi segue i fatti del gennaio scorso e le decisioni annunciate nella riunione del Consiglio dei Ministri tenuta a Reggio che evidentemente non sono state valutate come un deterrente idoneo dalle forze criminali. Emerge in ogni caso, con evidenza, la necessità di una maggiore tutela del procuratore Di Landro e degli uomini più esposti nella lotta al crimine. Lo Stato adegui la risposta, le misure, gli sforzi ed i provvedimenti alla gravità della sfida.

Demetrio Naccari Carlizzi PD

“Esprimo solidarietà e vicinanza al Procuratore Generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro per il gravissimo attentato subito la scorsa notte.” Così il Senatore Renato Meduri in merito all’ennesima intimidazione subita dalla Magistratura reggina e in particolare dal Procuratore Generale della Corte d’Appello di Reggio Calabria. “Questi vili atti non fermeranno l’azione di contrasto del Dottor Di Landro e di tutti i magistrati della Procura reggina, da sempre impegnati in trincea contro la delinquenza con ottimi risultati. Negli ultimi tempi – continua il Senatore Meduri – la criminalità organizzata ha intensificato gli attacchi contro Istituzioni e Magistratura, segno che il lavoro svolto sempre all’insegna della legalità sta indebolendo fortemente chi pensa di poter utilizzare la Calabria a proprio piacimento. I provvedimenti adottati dal Governo hanno supportato l’azione di repressione nei confronti della ndrangheta, ma è necessaria – conclude il Senatore Renato Meduri – una forte presa di coscienza da parte dei cittadini, affinché Istituzioni, Magistrati e Forze dell’Ordine abbiano ancora più forza per sconfiggere la criminalità organizzata”.

Senatore Renato Meduri

L’ordigno fatto esplodere contro il portone del palazzo di via Carlo Rosselli, abitazione del Procuratore Generale Salvatore Di Landro, è il segnale della tensione e dell’accerchiamento avvertiti dalla criminalità organizzata a seguito delle iniziative di forte contrasto alla ‘ndrangheta, portate avanti nell’ultimo periodo da magistrati ed investigatori capaci e decisi. A Di Landro vanno la mia solidarietà e vicinanza, e stima per come, sono certo, proseguirà con totale dedizione in una lotta di liberazione che riguarda ognuno di noi. L’ignobile attentato al Procuratore arricchisce un triste elenco di intimidazioni che nel corso di quest’anno hanno colpito le istituzioni e, in particolare, la magistratura. Indubbiamente la ‘ndrangheta lancia la sua ennesima sfida allo Stato, cercando di destabilizzare il già fragile territorio reggino e calabrese; la risposta delle istituzioni deve essere forma ed univoca a dimostrazione che non ci sarà alcun cedimento nella difesa della legalità, rafforzando uomini, mezzi e risorse a disposizione della magistratura e delle forze dell’ordine.

Demetrio Martino
Capogruppo Pd al Comune di Reggio Calabria

Il perdurare in Calabria di atti intimidatori nei confronti di una magistratura imparziale ed indipendente dimostra quanto la ‘ndrangheta fosse abituata all’impunità nonché alla contiguità e mal sopporti il duro attacco sferratole al cuore dalle ripetute brillanti operazioni di magistrati e forze dell’ordine che l’hanno resa orfana dei suoi figli migliori. Per conto del Coordinamento Riferimenti e mio personale esprimo vicinanza e solidarietà al procuratore Di Landro esortandolo a continuare tranquillo nel proprio lavoro che non può essere minimamente messo in difficoltà da atti di ordinaria vigliaccheria crininale.

Adriana Musella
Presidente Coordinamento Nazionale Antimafia ” Riferimenti”

La lotta alla criminalità comporta dei rischi che Noi Consiglieri Comunali del PDL di Seminara conosciamo bene essendo in prima fila nella lotta per una Calabria libera dal malcostume e il malaffare. Nel nostro piccolo cerchiamo di sensibilizzare le persone sull’importanza della legalità e della trasparenza. Abbiamo quindi sentito la necessità di esprimere solidarietà ad un Magistrato scrupoloso e irreprensibile come il Dott. Di Landro che con tutte le sue forze sta combattendo contro la criminalità organizzata. Solidarietà che a nostro avviso bisogna allargare all’azione del Governo, al Ministro Maroni che da due anni con l’aiuto di Carabinieri, Polizia e Finanza non ha trascurando nessuna iniziativa legislativa per combattere la criminalità. Non bisogna dimenticare, inoltre, l’azione politico-pedagogica del Governatore Scopelliti che già durante la campagna elettorale ha dato dei segnali di contrasto al mondo della criminalità organizzata essendo lui stesso un esempio di legalità, trasparenza e buon governo.

Domenico Bruno Buggè
consigliere comunale Pdl Seminara

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