Reggio Calabria. Si è da poco conclusa presso l’auditorium Versace del Cedir l’assemblea straordinaria della giunta sezionale reggina dell’Associazione Nazionale Magistrati, indetta in seguito al recente attentato subito dal Procuratore Generale di Reggio Calabria Salvatore Di Landro. Presenti in sala le più alte cariche istituzionali della città insieme al sindaco facente funzioni Giuseppe Raffa.
A introdurre gli argomenti chiave della seduta, il presidente dell’Anm Rodolfo Palermo, che ha colto l’occasione per ribadire la sua solidarietà al Procuratore Generale e per mostrarsi ancora vicino alla famiglia.
Il segretario dell’Anm, Tommasina Cotroneo, ha ricordato che l’attentato di due notti fa “non ha colpito solo Di Landro, ma la magistratura tutta, che nell’ultimo anno ha emesso ottocento ordinanze di custodia cautelare in carcere per reati di criminalità organizzata”. La rappresentante dell’associazione dei magistrati ha inoltre chiarito la necessità di una richiesta di risorse economiche e umane all’interno dell’apparato giudiziario e di un appello allo Stato affinché non avvengano più “delegittimazioni e tagli al potere giudiziario, utili solo a incrementare gli atti di illegalità”. Secondo il segretario, una collaborazione fra la magistratura e il potere legislativo è non solo possibile ma doveroso nella situazione di allarme in cui ci troviamo oggi, ed anche necessario per la prevenzione nei confronti di nuovi attacchi alle istituzioni.
Anche il Procuratore Di Landro si è detto preoccupato della mancanza di provvedimenti normativi di fronte a un tale aumento della gravità della situazione, che è andata sempre a peggiorare a partire dal 3 gennaio scorso, quando un’altra bomba era stata fatta saltare di fronte al portone della Procura Generale.
Il Presidente del Tribunale Luciano Gerardis ha documentato la mancanza di risorse, esattamente di un terzo dei magistrati e di un terzo del personale di cancelleria, unendosi alla richiesta di un intervento deciso delle istituzioni politiche e ricordando che “la situazione di Reggio Calabria è una questione di priorità nazionale”.
È intervenuto poi l’ex Procuratore antimafia aggiunto, Enzo Macrì, oggi Procuratore Generale ad Ancona, ricordando che la mafia non colpisce mai le istituzioni ma attacca individui particolari che compiono azioni particolari e quindi che l’attentato poteva essere previsto ed evitato.
A ribadire le stesse richieste si sono susseguiti il sindaco di Polistena Michele Tripodi, l’avvocato Crocè, del consiglio forense del Tribunale di Reggio Calabria, l’avvocato Zumbo, dell’organismo unitario dell’avvocatura, e l’avvocato Dattola, di Giuristi Cattolici.
Con le parole di Giuseppe Creazzo, intervenuto precedentemente, ha concluso l’assemblea il presidente Rodolfo Palermo che, pur riconoscendone l’importanza marginale, si è detto contrario alle dimostrazioni sterili di solidarietà e favorevole ad atti concreti da parte della magistratura e delle istituzioni collaterali, nonché a possibili sinergie fra le forze politiche e gli esperti del settore.
Marco Sottilotta