Palermo. Altre 4 piantagioni di cannabis indica scoperte dai Carabinieri

Palermo. Quattro piantagioni di circa 650 piante di canapa sativa occultata tra la fitta vegetazione e alberi di agrumi in proprietà ricadenti le località di Ciaculli e Villagrazia di Palermo.
Piante coltivate in maniera ordinata; sono state queste le ulteriori scoperte dei Carabinieri della Compagnia di Piazza Verdi quando hanno fatto irruzione nella radura a pochi chilometri da Palermo.
E’ solo pochi giorni addietro che sempre in quelle località a finire in manette è stato Giovanni Vitale, palermitano di 52 anni, con l’accusa di coltivazione e detenzione di sostanza stupefacente; l’uomo era stato “sorpreso” dal servizio aereo mentre irrigava 150 piante di “cannabis sativa”.
Contestualmente, i Carabinieri della Stazione Villagrazia di Palermo avevano rinvenuto un’altra piantagione in zona “Ciaculli”, di circa 200 piante, ma sono tutt’ora in corso le indagini per risalire al responsabile della coltivazione.
Già dall’inizio del mese di agosto i Carabinieri della Compagnia Piazza Verdi avevano posto sotto la lente d’ingrandimento quella zona attraverso un monitoraggio dall’alto.
Infatti le scoperte sono state possibili grazie all’ausilio di un elicottero del 9° Elinucleo dei Carabinieri di Palermo, che attraverso numerosi voli di ricognizione, ha permesso di individuare le illecite piantagioni.
I terreni su cui le coltivazioni erano innestate sono difficilmente raggiungibili sia a piedi che con altri veicoli, sia per la morfologia che per l’ubicazione, immersa tra varie proprietà private il cui accesso è consentito solo attraverso sentieri privati.

A finire in manette questa volta sono state tre persone:

per tutti e tre l’accusa è il reato di cui all’art. 73 comma I Bis del D.P.R. 309/90 come modificato dalla L. 49/2006, per avere senza l’autorizzazione di cui all’art. 17, illecitamente coltivato e prodotto, sostanze stupefacenti del tipo “marijuana”, ai fini di spaccio.

Tutte e quattro le coltivazioni, arbusti che in alcuni casi raggiungono anche l’altezza superiore ai 2 metri, sono state successivamente sottoposte a campionatura dai militari del Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Palermo (L.A.S.S.) per gli esami tossicologici al fine di individuare la quantità di principio attivo presente nelle foglie, così come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, Claudia Bevilacqua che ha coordinato le indagini. Dopo essere state completamente estirpate dal terreno le piante sono state distrutte in un apposito inceneritore.
Giovanni Greco è stato sorpreso sul posto dai Carabinieri della Stazione Acqua dei Corsari, mentre si aggirava tra la coltivazione. Nell’immediatezza dei fatti l’uomo ha riferito ai Carabinieri che il terreno era di sua proprietà e che le piante di marijuana, circa 190, erano state da lui seminate nel mese di maggio e coltivate sino a poco prima. Le piante di marijuana, risultavano essere annaffiate con un apposito sistema di irrigazione a spruzzo.
Michele Mondino, 66enne, è stato sorpreso dai Carabinieri della Stazione Villagrazia in un terreno agricolo coltivato ad agrumeto, ricadente in via V.54, agro di Palermo. Avuta la certezza che il Mondino coltivava piante di cannabis indica (marijuana ndr), precedentemente localizzate da un apposito sopralluogo effettuato tramite il velivolo del 9° nucleo Eliportato Carabinieri di Palermo, i Carabinieri hanno proceduto ad effettuare un servizio di esplorazione, finalizzato all’individuazione della piantagione e delle particelle catastali dove questa insisteva. Una volta all’interno sono state individuate numerose piante di marijuana alte oltre i due metri, piantate a fila indiana ed a file alterne in mezzo ad un agrumeto già pronte per essere tagliate. La piantagione era servita da un apposito impianto di irrigazione alimentato tramite un tubo di gomma (gocciolante). Seguendo il tubo lo stesso conduceva nelle immediate adiacenze di un deposito attrezzi chiuso con due porte in ferro. Il predisposto servizio di osservazione suddiviso in due squadre una situata all’interno della piantagione e l’altra nei pressi della locale deposito attrezzi ha permesso di avvistare Michele Mondino che procedeva ad aprire la porta d’ingresso del deposito col chiaro intento, secondo i militari, di irrigare la piantagione. Appena entrato, i militari dell’Arma hanno preceduto a generalizzare il soggetto e nella circostanza l’uomo ha riferito che la coltivazione di marijuana era stata piantata e coltivata da lui predisponendo il relativo impianto d’irrigazione che periodicamente collegava ad una fontana posta all’interno del casolare al fine di irrigare la piantagione. Accertata pertanto la flagranza di reato di coltivazione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo “marijuana” ed al successivo arresto, i militari hanno estirpato circa 170 piante di marijuana alte due metri circa cadauna, 10 delle quali venivano campionate ed acquisite dal personale del L.A.S.S.
Nel corso del medesimo servizio sono state individuate nella zona di Ciaculli Croceverde Giardini due presunte coltivazioni di sostanze stupefacenti del tipo marijuana; questa volta ad operare sono i Carabinieri della Stazione di Brancaccio che, in via Gibilrossa, hanno individuato l’esatta ubicazione di due terreni di interesse e la presenza in essi di numerose piante di cannabis indica in un numero di circa 290.
Nelle immediatezze non è stata riscontrata la presenza di alcun soggetto e per tale motivo sono stati esperiti degli accertamenti presso l’Agenzia del Territorio – Direzione e Servizi Catastali di Palermo al fine di acquisire copia della documentazione catastale riferita alle particelle di territorio di interesse ed ai relativi proprietari. Acquisita tale documentazione è emerso che la particella di riferimento risultava essere divisa in sei parti, di cui 4/6 di proprietà di Angelo Cusimano.
I due appezzamenti di terreno si presentavano, a causa della morfologia suddivisi in terrazzamenti privi di recinzione. I terrazzamenti di interesse del sopralluogo sono due, ed in ognuno di essi, è presente un tubo in cemento ad uso irrigazione con dei pozzetti ispettivi, posti a 2 metri di distanza l’uno dall’altro.
I terrazzamenti prevalentemente sono adibiti ad agrumeto, ma oltre alla coltivazione di alberi vi è una coltivazione di “Cannabis”. Data la pendenza del terreno e la suddivisione in terrazzi, tale coltivazione si presenta interrata in ordine sparso; le piante di presunta “Cannabis” sono ben curate e rigogliose, mentre il terreno si presenta trattato ed umido. Precisamente, le piante in questione risultavano sparse nella parte superiore della proprietà e non concentrate in un unico punto, con il chiaro intento di occultarle tra le coltivazioni di mandarini. Angelo Cusimano è stato indicato quale l’utilizzatore dell’area ed ha dichiarato di assumersi la esclusiva responsabilità della coltivazione delle piante di cannabis indica. Anche per quest’ultimo sono scattate le manette.
Per Giovanni Greco e Michele Mondino si sono aperte le porte della locale Casa Circondariale “Ucciardone” di Palermo, per rimanervi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, mentre Angelo Cusimano è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, per motivi di salute.

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