Palermo. Il palermitano 45enne Michele Pedone, è stato arrestato dai militari del Nucleo Radiomobile con l’accusa di lesioni aggravate e minaccia, violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale.
I fatti si sono svolti nei pressi di piazzetta Sferracavallo, intorno alle 19,30. I Carabinieri sono stati inviati sul posto dalla Centrale Operativa, dopo che la moglie del Pedone, una 37enne palermitana, ha chiesto aiuto in quanto minacciata dal marito con un grosso coltello da cucina al culmine di una violenta lite. Quando i Carabinieri sono arrivati sotto l’abitazione dei due coniugi ed hanno suonato al campanello, il Pedone, uscito in balcone, ha cominciato a brandeggiare il coltello minacciando di morte i Carabinieri e pronunciando frasi sconnesse anche all’indirizzo dei molti curiosi riunitisi in strada. Nel frattempo, la moglie dell’uomo era riuscita a fuggire rifugiandosi presso l’abitazione della madre. A questo punto, i militari hanno cominciato ad instaurare con l’uomo un lungo dialogo cercando di calmarlo e convincerlo a desistere dalle sue intenzioni e a consegnarsi a loro. Finalmente, dopo circa mezz’ora, Pedone si è convinto ad aprire la porta e a consegnarsi ai Carabinieri, riponendo il lungo coltello che è stato immediatamente sequestrato dai militari. Giunti nell’androne della palazzina, però, l’uomo improvvisamente è riuscito a divincolarsi strattonando i militari e tentando di raggiungere nuovamente l’appartamento. Ne è scaturita una breve colluttazione a seguito della quale i Carabinieri sono riusciti a raggiungerlo e ad immobilizzarlo prima che potesse barricarsi di nuovo in casa.
L’uomo, pertanto, è stato condotto in caserma e tratto in arresto. Rinchiuso in camera di sicurezza, è stato sottoposto a rito direttissimo a seguito del quale l’arresto è stato convalidato e l’uomo, rimesso in libertà, condannato a lavorare senza retribuzione presso un Comando dell’Arma.
La moglie dell’uomo è stata trasportata in ospedale dove è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi per “trauma all’avambraccio destro ed escoriazioni alla base del collo”.