Grotteria (Reggio Calabria). Nel quadro di mirate attività informative ed operative finalizzate al contrasto dell’immigrazione clandestina – che negli ultimi mesi ha visto nuovamente coinvolto, quale territorio scelto per gli sbarchi, il versante jonico della provincia di Reggio Calabria – Personale della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e dei Commissariati di Siderno e Bovalino – coordinati dal Dirigente della Squadra Mobile Renato Cortese e dal suo vice, Diego Trotta – con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, la notte scorsa ha localizzato in località Grotteria Mare, una frazione del Comune di Grotteria a metà tra Siderno e Marina di Gioiosa Jonica, una struttura alberghiera in disuso, apparentemente abbandonata, nelle adiacenze della quale sono stati notati movimenti sospetti.
Tali movimenti hanno indotto gli agenti della Polizia di Stato intervenuti (sul posto i funzionari Angela Rogges della Squadra Mobile e Luciano Rindone del Commissariato di Bovalino) a fare irruzione all’interno dell’albergo, denominato “Number One”, dove sono stati rintracciati 37 cittadini di nazionalità egiziana, sbarcati la notte precedente in un punto della costa jonica reggina. Di questi, due erano in possesso di regolare permesso di soggiorno. I restanti 35 risultavano essersi clandestinamente introdotti sulle coste calabresi, tutti ben nascostisi all’interno delle stanze ed in attesa di essere smistati a bordo di treni verso il nord Italia.
I poliziotti intervenuti, a conclusione di rapide investigazioni condotte in loco, hanno individuato, confusi tra i clandestini, tre componenti dell’organizzazione che aveva portato a termine lo sbarco: i due egiziani in possesso di permesso di soggiorno El Sayed Attia El Sobhy Zakaria, 40enne residente a Milano, e Morsi Mohamed Morsi Monir, di 29 anni, anch’egli residente a Milano, ed un terzo complice identificato per Emad Elden Mohamed, nato in Egitto, di 19 anni, anch’egli egiziano, ma clandestino. I tre egiziani sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria poiché gravemente indiziati di essere componenti di un’organizzazione criminale dedita al traffico di clandestini sulla rotta Egitto-Italia. Successivi accertamenti hanno permesso, altresì, di appurare che Emad Elden Mohamed era inseguito da un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Tribunale di Milano per rapina pluriaggravata.
Si è, infine, accertato che l’albergo “Number One” – utilizzato dall’organizzazione quale base logistica per l’approdo, l’occultamento ed il successivo smistamento dei clandestini sul territorio nazionale – era una struttura sottoposta a sequestro preventivo sin dal 2007 dal GIP presso il Tribunale di Reggio Calabria poiché di proprietà di soggetti organici alla potente ‘ndrina Mazzaferro operante a Marina di Gioiosa Jonica ed edificata con i proventi di illecite attività della ‘ndrina stessa. Dopo le formalità di rito i tre egiziani sono stati associati presso la casa circondariale di Locri a disposizione della competente autorità giudiziaria.
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