Ecco un’altra testimonianza di un lettore sulla notte da incubo causata dal violento nubifragio che si è abbattuto la scorsa notte sulla zona nord della città.
Notte da incubo a Salice Calabro, zona della periferia nord di Reggio Calabria: il piccolo centro è stato letteralmente invaso da fango, pietre e detriti di ogni genere che scendono a valle da Arghillà, dove viene depositata la terra di riporto degli scavi per i lavori della A3. Le piogge torrentizie non trovando valvola di sfogo hanno provocato paura e sgomento in tutti gli abitanti della zona che hanno dovuto assistere ad allagamenti di cantine, garages, auto sommerse dal fango e trascinate dalla furia dell’acqua. La paura e la disperazione serpeggiava ovunque con il timore che si potesse assistere a qualche tragedia, purtroppo annunciata.
Sono ormai alcuni anni che la pioggia provoca fenomeni simili richiedendo interventi di somma urgenza. Il centro, situato nella valle sottostante la collina di Arghillà non può sopportare e non riesce a resistere alla forza delle acque che scendono a valle trasportando via tutto ciò che travolgono. La strada provinciale che collega Catona a Rosalì, e che attraversa per intero in piccolo centro, è completamente invasa dal fango. Nemmeno la scalinata della chiesa parrocchiale è stata risparmiata, i primi due gradini, infatti, sono stati coperti dai detriti.
Nelle zone più basse del paese l’acqua, non trovando via di sfogo, ha formato enormi laghi la cui altezza ha superato gli 80 cm. Stesse acque che dalla strada si sono riversate in alcuni terreni che in mattinata sono ancora sottacqua. L’acqua che si è asciugata, invece, ha lasciato evidenti segni del suo passaggio; decine di centimetri di fango sono rimasti depositati per le strade lasciando impantanate le auto.
Questa notte per fortuna non si sono registrate vittime, se non tra gli animali, ma la furia del fiume di fango ha messo paura agli abitanti di Salice, nella mente di cui sono tornate le terribili immagini dello scorso anno di Giampilieri.
Questa volte il bollettino dei danni registrata cantine allagate, macchine semicoperte o portate via dal fango, strade inaccessibili, terreni sommersi, animali da allevamento morti ed un cane portato via dalla gabbia allagata per un soffio. Speriamo che non ci sia una prossima volta perchè i danni potrebbero essere ben più gravi.
Pasquale Scopelliti