Vibo Valentia. Nuova operazione antidroga degli uomini della Stazione Carabinieri di Vibo Marina che, nella tarda mattinata di ieri, hanno tratto in arresto due vibonesi, Salvatore Mantella, di 36 anni, e Francesco Virdò, di 27 anni, per coltivazione di sostanze stupefacenti.
Gli uomini dell’Arma della Compagnia del capoluogo, diretta dal capitano Stefano Di Paolo, che da settimane stanno battendo a tappeto tutto il circondario del capoluogo, anche con l’ausilio degli elicotteri dell’8° elinucleo della Benemerita, da tempo si erano accorti della vasta piantagione di canapa indiana che era stata abilmente allestita nella frazione Longobardi.
I coltivatori avevano pensato a tutto per sfuggire ai Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia. Infatti la vasta piantagione, costituita da centinaia di esemplari di cannabis indica di altezza compresa tra 1,5 metri e 2,5 metri, in avanzatissimo stato di maturazione e già pronte per essere raccolte e successivamente smerciate, era stata suddivisa in tre piazzole allestite in un terreno demaniale proprio a ridosso di alcuni alberi secolari, in modo che dall’aria fosse praticamente impossibile individuare la coltura data la sua ristretta ampiezza e l’asprezza del terreno.
Inoltre i due, per far sì di non essere notati, andavano e venivano dal loro illegale campo seguendo una delle molte fiumare presenti in zona, in modo da non lasciare tracce sul terreno e sfuggire così anche al fiuto dei cani.
Come se non bastasse Virdò e Mantella avevano realizzato il tutto proprio a pochi metri dalla linea ferroviaria costiera che, con il continuo passare dei convogli, copriva il rumore dei loro passi e delle potature alle piante.
Peccato per gli illegali coltivatori che i militari della Benemerita della Stazione di Vibo Marina, grazie ad una serie di foto aeree ed alle mappe di Google Earth, non solo hanno scoperto la coltivazione, costituita da oltre 400 piante per un peso complessivo ben superiore ai 600 kg ed un valore di mercato prossimo ai 20 mila euro, ma hanno anche trovato il modo di arrivarci percorrendo un altro sentiero che nemmeno i coltivatori avevano scoperto.
È così cominciata una vera e propria gara di pazienza tra gli uomini dell’Arma ed i trafficanti che si è chiusa solo ieri mattina, dopo giorni di appostamenti ininterrotti dei militari dell’Arma svolti sia sotto il sole implacabile sia sotto la pioggia battente, ed i cui i militari non solo non si potevano allontanare, ma nemmeno potevano fare alcun tipo di rumore per non rischiare di essere individuati.
Così quanto i due, approfittando del passaggio dell’ennesimo treno per nascondere il rumore dei propri passi in avvicinamento alla piantagione, sono finalmente arrivati a destinazione ed hanno cominciato a raccogliere i frutti del loro illegale lavoro, nel tagliare alcune delle piante più alte, si sono trovati davanti tutti i militari della Stazione di Vibo Marina al completo che, in pochi attimi, li hanno immobilizzati dichiarandoli in arresto con l’accusa di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Dopo gli atti di rito i due sono stati trasferiti nel carcere di Vibo Valentia in attesa dell’udienza di convalida, proprio mentre tutto il frutto del loro lavoro finiva, è proprio il caso di dirlo, in fumo davanti ai loro occhi, essendo stato distrutto con il fuoco affinché non ne restasse alcuna traccia.
La lotta alla droga degli uomini dell’Arma non conosce soste come dimostrano i continui risultati che i militari della Benemerita stanno portando e che dimostrano come la presenza dell’Arma non solo sia visibile ma sia efficace e costante.
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