Palermo. Alle ore 10.00 ddi domani, 10 settembre 2010, a Palermo, in piazza Principe di Camporeale, avrà luogo una cerimonia militare con la deposizione di una corona di fiori in occasione del 29° anniversario dell’omicidio del Maresciallo Vito Ievolella, avvenuto per mano mafiosa il 10 settembre 1981. Alle successive ore 10.30, sarà celebrata una Messa in suffragio nella Chiesa di Santa Maria Maddalena all’interno del Comando Legione Carabinieri Sicilia.
NOTA BIOGRAFICA
Vito Ievolella, Carabiniere, nato a Benevento il 4 dicembre 1929 e morto a Palermo il 10 settembre 1981. Dopo essersi arruolato nell’Arma dei Carabinieri, venne destinato alla Legione di Alessandria. Nel 1958 frequentò la scuola sottoufficiali di Firenze per poi essere trasferito a Palermo. A partire dal 1965 fu al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, dove si distinse per serietà, dedizione e coraggio. Partecipò a molte delicate indagini che, grazie alle sue tecniche investigative, lo resero meritevole di sette encomi solenni e di ben 27 apprezzamenti del Comandante Generale dell’Arma. Fu ucciso in un agguato mafioso in piazza Principe di Camporeale, mentre con la moglie aspettava la figlia Lucia impegnata in una lezione di guida. Nel 2000 gli è stata intitolata la nuova sede della stazione Carabinieri “Falde” sita nel quartiere Montepellegrino, e una strada cittadina; è ricordato dai colleghi per la sua capacità di conciliare la qualità di rapporti familiari con il peso ed i vincoli delle responsabilità professionali. Al Maresciallo Maggiore Vito Ievolella è stata concessa la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria con D.P.R. del 26 aprile 1983, con la seguente motivazione: “Addetto a nucleo operativo di gruppo, pur consapevole dei pericoli cui si esponeva, si impegnava con infaticabile slancio ed assoluta dedizione al dovere in prolungate e difficili indagini – rese ancora più ardue dall’ambiente caratterizzato da tradizionale omertà – che portavano alla individuazione ed all’arresto di numerosi e pericolosi aderenti ad organizzazioni mafiose. Proditoriamente fatto segno a colpi d’arma da fuoco in un vile agguato tesogli da quattro malfattori, immolava la vita ai più nobili ideali di giustizia e di grande eroismo.”
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