Intercettato a Lamezia Terme dalla Polizia Stradale il secondo uomo
di Fabio Papalia
Reggio Calabria. Due persone, Giovanni Giordano e Antonino Giordano, sono state fermate dalla polizia per la sparatoria di Terreti, nella quale sono rimasti feriti marito e moglie, Vincenzo Siclari di 39 anni e Maria Morabito di 43 anni.
Il duplice ferimento è avvenuto intorno alle 18.15, lungo la strada che da Terreti porta in località Nasiti. Sotto i colpi di una pistola calibro 9 sono caduti entrambi i coniugi. Raggiunto all’inguine e in altre parti del corpo l’uomo, ferita di striscio alla spalla e ad una gamba la donna. Entrambi sono stati ricoverati agli Ospedali Riuniti, trasportati da un’ambulanza del Servizio d’urgenza ed emergenza medica 118, diretto dal primario Gabriele Napolitano. L’uomo versa in gravi condizioni, sottoposto ad intervento chirurgico i medici si sono riservati la prognosi. Non destano preoccupazioni, invece, le condizioni della donna.
Sul posto sono intervenute le pattuglie della Squadra Volante, dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal vice questore aggiunto Gerlando Costa con la collaborazione del commissario capo Enrico Palermo. I rilievi, invece, sono stati compiuti dagli specialisti del Gabinetto regionale di polizia scientifica, che ha sequestrato sulla scena del delitto almeno una decina di bossoli esplosi.
Durante le prime fasi investigative è stato fermato un uomo di 59 anni, Giovanni Giordano, con precedenti di polizia alle spalle, vicino di casa nonché parente della coppia, mentre le ricerche si sono estese a un secondo uomo, fuggito a bordo di un furgone.
Le indagini, condotte dalla Sezione omicidi della Squadra Mobile, diretta dal commissario capo Angela Rogges con il coordinamento del primo dirigente Renato Cortese e del suo vice, Diego Trotta, hanno permesso di ricostruire il movente del diverbio. Se in un primo momento, infatti, era sembrato che la sparatoria fosse scaturita da un diverbio per un posteggio, gli investigatori hanno poi concentrato la loro attenzione su una lite per problemi di vicinato. Un muretto di confine, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe alla base del diverbio poi scaturito nella duplice aggressione. Intanto, mentre Giovanni Giordano rispondeva alle domande degli investigatori al terzo piano della Questura, che lo hanno sottoposto ad arresto, sull’autostrada all’altezza di Lamezia Terme intorno alle 21,30 è stato fermato il secondo uomo, parente dello stesso Giovanni Giordano. Si tratta di Antonino Giordano, che è stato bloccato sull’A3 da una pattuglia della Polizia Stradale. L’uomo è stato fermato a bordo del furgone, un Fiat Iveco, all’interno del quale è stata rinvenuta l’arma, presumibilmente la stessa che ha sparato contro i due coniugi: una Beretta cal. 9 con matricola abrasa. Ulteriori dettagli, e in particolare l’esatto ruolo che ciascuno dei due Giordano avrebbero avuto, saranno resi noti questa mattina dalla Polizia di Stato.