Alcamo (Trapani). Uomini della Direzione investigativa antimafia di Palermo e di Trapani hanno sequestrato all’alba di stamane i beni riconducibili a OMISSIS PER OBLIO imprenditore di Alcamo. Il patrimonio complessivo oggetto della misura eseguita oggi è superiore ad 1,5 miliardi di euro. Considerato un personaggio organico al capo della mafia siciliana, Matteo Messina Denaro, tuttora latitante, OMISSIS PER OBLIO è stato tratto in arresto a novembre dello scorso anno nel contesto di un’indagine tesa a smantellare un’organizzazione dedita a truffare lo Stato ed attiva nel business dei parchi eolici. Accusato di indebita percezione di contributi pubblici, fu arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata assieme a OMISSIS PER OBLIO, di Enna, all’avellinese OMISSIS PER OBLIO ed a OMISSIS PER OBLIO, originario di Ercolano, in provincia di Napoli.
Nell’ambito della stessa inchiesta furono sottoposti a sequestro sei stabilimenti in Sicilia ed uno in Sardegna, oltre a dodici aziende, di cui nove ad Avellino e tre in Sicilia. Un provvedimento ordinato dal gip del Tribunale di Avellino e che vide tra i destinatari anche OMISSIS PER OBLIO, sospettato di essere un prestanome dietro le cui attività economiche si nasconde Matteo Messina Denaro. L’impianto della truffa era fondato su documenti falsi attestanti la proprietà delle aree su cui realizzare i parchi eolici e la titolarità, in capo ai soggetti membri dell’organizzazione, di risorse finanziarie presso svariate banche. L’elenco dei beni che gli investigatori hanno individuato nella disponibilità di OMISSIS PER OBLIO comprende diverse centinaia di terreni nelle province di Palermo, Reggio Calabria e Trapani, cento immobili, tra ville lussuose, palazzi e magazzini, nelle aree attorno a Catanzaro e Trapani, 63 rapporti finanziari, 43 imprese, uno scintillante catamarano di 14 metri, nuovo di zecca, numerose autovetture di grossa cilindrata.
La complessa attività investigativa, coordinata dal generale dei carabinieri Antonio Girone, direttore della Dia, ha permesso di smascherare gli interessi illeciti perseguiti dall’imprenditore siciliano, facendo emergere, peraltro, rapporti, oltre che con le cosche di Cosa nostra attive nelle province di Messina e Catania, anche con le consorterie criminali della ‘ndrangheta reggina ed in particolare, di Africo, Platì e San Luca. Si tratta, come è stato spiegato stamane di un sequestro che “di fatto sottrae smisurati capitali e credibilità a Cosa nostra, incidendo in modo significativo anche nella gestione economica del latitante Matteo Messina Denaro, che a Trapani è considerato il dominus”. OMISSIS PER OBLIO, che ha provveduto nel corso del tempo ad incrementare le sue attività all’estero, è da considerarsi uno “sviluppatore”, colui, cioè, che crea i parchi eolici e che li mette in vendita dopo averli ultimati.