Piraino (Messina). Nelle ultime settimane avevano seminato il terrore nella piccola cittadina della Costa Saracena appiccando l’incendio ad un’abitazione, rubando e dando alle fiamme un motorino e compiendo minacce e tentativi di estorsione nei confronti di vari soggetti tra Piraino, Brolo e Sant’Angelo di Brolo. I Carabinieri della Stazione di Piraino e del Nucleo Operativo Radiomobile di Patti hanno arrestato nella notte Gaetano Castrovinci 20enne nato a Patti e residente a Brolo, celibe, operaio, e Rosario Bartolone 40enne nato a Barcellona Pozzo di Gotto ma residente a Piraino, entrambi per danneggiamento, incendio, tentata estorsione e minacce. I militari dell’Arma di Piraino hanno ricostruito minuziosamente tutti gli episodi delittuosi di cui si sono resi responsabili i due arrestati. L’attività investigativa è iniziata il 27 agosto, quando è stata incendiata l’abitazione rurale di un pensionato sessantacinquenne sita a Piraino in località Borgo Murauto. Il sopralluogo effettuato da Carabinieri e Vigili del Fuoco, ha chiarito subito che si trattava di un incendio doloso e che per appiccarlo era stato imbevuto di liquido infiammabile il materasso della camera da letto. Le indagini hanno subito preso la direzione che portava al Bartolone e al Castrovinci, in quanto i militari dell’Arma hanno accertato che nelle ore precedenti c’erano stati dei litigi tra i due ed il proprietario dell’abitazione incendiata. Le attività di polizia giudiziaria e gli accertamenti compiuti hanno fatto emergere una grave situazione di ripetuti e pericolosissimi episodi delittuosi che sarebbero stati commessi in serie dai due soggetti arrestati.
L’escalation criminale era in realtà iniziata il 25 agosto scorso, quando Bartolone e Castovinci, mossi da forti sentimenti di astio nei confronti di un operaio di Sant’Angelo di Brolo, fratello della convivente del Bartolone, gli avrebbero rubato un motorino e lo avrebbero incendiato lasciando la carcassa carbonizzata nel letto di un torrente di Piraino. Il movente di tale primo reato sarebbe da ricercare nei dissidi di natura economica relativi ad un’eredità che Bartolone ha con il possessore del motorino, nei cui confronti, inoltre, Castrovinci asserisce di vantare un credito di 50 euro per una prestazione lavorativa non retribuita. Poiché i due ritenevano che durante le operazioni incendiarie fossero stati visti da due pensionati di Piraino, al fine di garantirsi l’impunità, ad uno avrebbero incendiato l’abitazione di campagna di cui si è detto prima, mentre il secondo lo avrebbero minacciato di morte, intimando ad entrambi di non fare parola con nessuno di quanto a loro conoscenza. Entrambi si sarebbero recati dall’imprenditore edile per cui lavora l’uomo di Sant’Angelo a cui avrebbero già incendiato lo scooter e con cui avevano dispute economiche, minacciandolo di ammazzarlo e di far saltare in aria l’azienda se non avesse licenziato il suo operaio. Non contenti, la notte del 2 settembre scorso, per intimidirlo ulteriormente, avrebbero cercato di incendiare la Moto Ape del pensionato a cui avrebbero già dato alle fiamme la casa rurale; per puro caso il fuoco non si è sviluppato ed il mezzo è rimasto indenne. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, sulla scorta dei riscontri effettuati dai Carabinieri, ha chiesto la misura cautelare per entrambi gli indagati che è stata concessa dal Gip di Patti, il quale ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere. Sono stati prelevati nella notte dai militari dell’Arma e condotti al carcere di Gazzi. Dovranno rispondere in concorso di una serie di reati che vanno dall’estorsione, al furto, all’incendio, violazione di domicilio, minaccia e violenza privata, tutti aggravati dall’aver commesso i fatti per motivi abietti e futili.
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