Acquedolci. Arrestato 56enne per raccolta illegale di rifiuti speciali pericolosi

Acquedolci (Messina). Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della locale Stazione hanno tratto in arresto RIMOSSO PER OBLIO nullafacente. Il RIMOSSO PER OBLIO è infatti stato sorpreso mentre si trovava all’interno di un’area, abusivamente occupata trattandosi di pubblica via, da lui adibita a deposito di rifiuti speciali pericolosi/ingombranti.

Da diverso tempo, infatti, nella via adiacente all’abitazione dell’arrestato, sita in Acquedolci, andava ampliandosi sempre più un’area occupata da materiali ferrosi ingombranti e rifiuti speciali/pericolosi, tra i quali numerosi accumulatori al piombo (batterie per auto), boiler, parti ti motori di auto, ad altro ancora, nonché una carcassa di roulotte, contenete all’interno ulteriori rifiuti di natura ferrosa.

Tutto il materiale, compresa una moto carrozzina Ape Piaggio usata dal prevenuto per l’illecita attività di raccolta e stoccaggio del citato materiale, è stato sottoposto a sequestro. Constatata la flagranza di reato, il RIMOSSO PER OBLIO è stato tratto in arresto per raccolta di rifiuti pericolosi, in assenza di autorizzazione. Dopo le formalità di rito, su disposizione del Magistrato, il prevenuto sono stato trattenuto in camera di sicurezza, in attesa di essere giudicato con rito direttissimo.

Con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 luglio 2010 è stato dichiarato fino al 31 dicembre 2012 lo stato di emergenza per lo smaltimento dei rifiuti urbani nel territorio della Regione Siciliana. La dichiarazione del citato stato di emergenza permette l’applicazione in Sicilia della più grave disciplina sanzionatoria prevista dal D.L. 172/2008 convertito in Legge 210/2008, riguardante misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti ed in passato già applicata nella Regione Campania. Nella circostanza, come detto, la vigente normativa, anche per il semplice trasporto non autorizzato prevede che “chiunque effettua una attività di raccolta, trasporto, recupero, smaltimento, commercio ed intermediazione di rifiuti in mancanza dell’autorizzazione, iscrizione o comunicazione prescritte dalla normativa vigente è punito: con la pena della reclusione da sei mesi a quattro anni, nonché con la multa da diecimila euro a trentamila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi; con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da quindicimila euro a cinquantamila euro se si tratta di rifiuti pericolosi”.

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