Reggio Calabria. Circa settanta anni fa fu iniziata la costruzione del campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia, in provincia di Cosenza, che fu il più grande e importante campo di concentramento fascista italiano, in grado di “ospitare” circa 2.500 persone. Nel luglio 1940 giunsero a Ferramonti un centinaio circa di ebrei, ai quali si aggiunsero progressivamente, dal 1941, uomini politici e semplici cittadini che avevano avuto contatto con le formazioni partigiane. Successivamente si aggiunsero donne e bambini, al punto tale che nel campo, gestiti dagli stessi internati, funzionarono una scuola, un asilo e un ambulatorio medico. Nel campo furono internati numerosi medici che, spesso, alla fine della guerra, furono autorizzati ad uscire per curare persone dei paesi vicini. Nell’estate del 1943 le condizioni di vita all’interno del campo si aggravarono al punto che la malnutrizione e la fame divennero normali a Ferramonti, dove intanto giungevano numerosi nuovi internati, tra i quali soprattutto antifascisti italiani trasferiti da altri luoghi di detenzione. Il 25 luglio 1943 un telegramma del Sottosegretario di stato, diretto al Capo della polizia, chiedeva il trasferimento degli internati di Ferramonti in una fortezza tedesca in provincia di Bolzano. Ma quel giorno, per fortuna, Mussolini venne deposto e gli internati non vennero trasferiti e, poco dopo, il 14 settembre del 1943, alle ore otto circa del mattino giunsero i carri dell’VIII^ Armata Britannica che posero fine all’attività del campo liberando gli internati (circa 2.700). Presso il campo, costituito da 92 baracche, su un territorio di circa 160mila metri quadri, operava un Commissariato di pubblica sicurezza, comandato da un maresciallo. Sarà proprio Cristina Marrari, figlia del maresciallo Salvatore Marrari, comandante del presidio di polizia presso il campo, ad intervenire, con una testimonianza personale diretta, nel dibattito promosso dall’ANPI di Reggio Calabria (nella ricorrenza del sessantasettesimo anniversario della liberazione del campo), che si svolgerà, con inizio alle ore 17.30 di venerdì 17 settembre 2010, presso la sala “Giuditta Levato” nella sede del Consiglio Regionale della Calabria. Al dibattito parteciperanno Sandro Vitale e Gianluca Tripodi dell’ANPI di Reggio Calabria, Anna Condò staffetta partigiana e sorella del partigiano Ruggiero Condò, Pasquale Amato docente universitario e Francesco Alì della Fondazione Di Vittorio. Nel corso del dibattito, che sarà concluso dal Presidente della Fondazione “Museo della memoria di Ferramonti di Tarsia”, Francesco Panebianco, saranno proiettati video sul campo di Ferramonti.
Sandro Vitale
Presidente ANPI Reggilo Calabria