Cirò Marina. I Carabinieri eseguono due ordinanze di custodia cautelare per truffa, ricettazione e sostituzione di persona

Cirò Marina (Crotone). I carabinieri del Comando Stazione di Cirò Marina, alle prime luci dell’alba, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di A.C., trentacinque anni, disoccupato; e G.A., trent’anni, casalinga.
Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Crotone – gip Gloria Gori – su richiesta della Procura della Repubblica di Crotone, è scaturito da un’indagine dei Carabinieri di Cirò Marina, i quali, a seguito di alcune denunce per truffa, presentate soprattutto da anziani, hanno avviato gli accertamenti.
I militari da subito hanno notato delle analogie tra le varie truffe denunciate, tutti i casi erano riguardanti contratti stipulati con società elettriche, telefoniche ed in alcuni casi finanziamenti per l’ottenimento di denaro contante nonché acquisti di beni quali computer, televisori e divani.
Le ignare vittime venivano a scoprire di essere state truffate solo quando le società inviavano loro le bollette, i bollettini per il pagamento ed in alcuni casi lettere di recupero credito o messa in mora, in più di un caso sono stati stipulati contratti di acquisto di computer portatili a nome di ignari anziani, addirittura analfabeti e incapaci anche di apporre la propria firma.
Agli anziani non restava che presentare denuncia contro ignoti e sperare di non dover pagare cifre in certi casi anche abbastanza cospicue per persone che vivono esclusivamente della pensione. I carabinieri così hanno avviato gli accertamenti analizzando le analogie tra le varie truffe e acquisendo la documentazione necessaria, lì la svolta quando nei documenti acquisiti hanno notato che i documenti di identità con generalità differenti ed utilizzati per stipulare i contratti avevano tutti le stesse fotografie, quelle di un uomo ed una donna, i due arrestati appunto.
Così sono scattate le perquisizioni che hanno consentito di recuperare in casa dei due numerosi documenti o copie di esse, contratti di finanziamento per circa 20.000 euro, buste paga contraffatte da presentare quale documentazione per ottenere i finanziamenti, copie delle carte di identità con i dati delle vittime e apposta le foto dei due.
L’ammontare delle truffe ancora non è stato quantificato con precisione ma si aggira intorno a parecchie decine di migliaia di euro, considerando che vi sono bollette insolute di quasi 2.000 euro o acquisti di numerosi computer del valore di 700,00 euro ciascuno; in tutto, ad oggi, i militari sono risaliti a circa 30 truffe consumate in danno sopratutto di anziani anche ultra ottantenni.

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