Gianfranco Miccichè lascia il Pdl e fonda un nuovo partito

Palermo. Gianfranco Miccichè, fino ad oggi uno degli uomini di punta del Pdl in Sicilia ed autentica macchina da guerra nelle competizioni elettorali in cui ha sempre rastrellato voti in ogni angolo dell’isola, lascia il partito berlusconiano. A darne ufficialmente notizia è stato lo stesso potente sottosegretario che nel governo di centrodestra gestisce le delicata e strategica delega al Cipe. In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, Miccichè ha dichiarato che è imminente la nascita di un nuovo partito, il partito del popolo sicilano. Una mossa, questa, che sarà anticipata dalla costituzione di un gruppo all’interno del Consiglio regionale siciliano. Sebbene si sia dichiarato “più berlusconiano di Berlusconi e non lo tradirò mai”, il sottosegretario ostenta certezze granitiche quando annuncia che la nuova formazione che vedrà la luce nell’assemblea legislativa siciliana sarà formata da “sei deputati regionali sicuri e stanno per diventare di più. Alle elezioni in Sicilia possiamo prendere il 20%: meta’ dell’elettorato Pdl che era al 40”. E’ questo l’epilogo dello scontro che, ormai da tempo, vedeva Miccichè su posizioni distanti rispetto a quelle ufficiali del Pdl, tanto che il sottosegretario nell’intervista rivendica con forza l’incompatibilità del partito di cui è stato in Sicilia il deus ex machina sin dalla fondazione di Forza Italia e precisa che “io sono incompatibile con Ignazio La Russa. Il Pdl è nelle sue mani. Mio padre non mi avrebbe permesso di invitarlo a cena, perchè è volgare e violento. Un fascista autentico”.

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