Reggio Calabria. Con una lettera concisa indirizzata al Procuratore della Repubblica e al presidente della giunta regionale (e per conoscenza al prefetto, dalla DDA, al commissario straordinario del’Asp e all’ufficio specialistica convenzionata esterna della stessa Azienda sanitaria provinciale) Eduardo Lamberti Castronuovo, direttore sanitario dell’Istituto di analisi cliniche “De Blasi”, chiede l’apertura di un’inchiesta.
Lamberti Castronuovo, il quale chiede anche di essere audito dal Procuratore della Repubblica, elenca sei “circostanze”, formulate come una sorta di interrogazione parlamentare. Il fatto che chieda di essere audito dal procuratore, sembrerebbe far supporre che conosca anche tutte o in parte le risposte, in ogni caso si tratta di quesiti che vuole condividere con la magistratura inquirente.
Queste le sei “circostanze” di cui parla Lamberti Castronuovo. “Quali siano e quali siano stati i meccanismi e i criteri di assegnazione dei budget alle strutture sanitarie accreditate”, è il primo punto di dolenza. Ancora, “quali indagini sul fabbisogno reale della popolazione siano state avviate e condotte dai competenti uffici regionali per stabilire le reali necessità di prestazioni sanitarie ambulatoriali.
Al terzo punto, si chiede “Come siano stati utilizzati i fondi destinati a questa branca specialistica”. Subito dopo, “se risponde al vero che nelle strutture pubbliche non esistano i tracciati e i resoconti del lavoro effettivamente svolto”. Ancora altre due domande: “Se è vero che in alcune strutture ambulatoriali pubbliche siano stati assegnati lavori di studio e monitoraggio sulla popolazione senza che ne sia stata data notizia”, e infine “se esistano le condizioni di sicurezza e idoneità delle strutture pubbliche ambulatoriali”.
Fabio Papalia