Palermo. Sono le 04.30 circa, una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Resuttana Colli, si trova in Via Ugo La Malfa angolo Via UR 28, impegnata in un servizio di controllo del territorio disposto dal Colonnello Teo Luzi, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo. I militari dell’Arma notano una Smart alla guida della quale vi è un giovane, che circola in senso contrario a loro senso di marcia ed a velocità sostenuta; pertanto i Carabinieri decidono di fermare l’autovettura e procedere al controllo. Il conducente, dopo aver notato che i Carabinieri gli stavano intimando di fermarsi, ha aumentato la velocità intraprendendo un inseguimento terminato poche centinaia di metri dopo. Alla richiesta degli uomini dell’Arma di mostrare i documenti, si è mostrato subito particolarmente agitato ed a cominciato a rispondere in modo sconnesso alle domande, insospettendo così i Carabinieri che hanno proceduto alla perquisizione personale rinvenendo nella tasca anteriore dei jeans un coltello.
La successiva perquisizione dell’autovettura ha permesso di trovare nello sportello anteriore sinistro un caricatore contenente 8 proiettili calibro 9×21 mm ed un paio di guanti in lattice di colore bianco monouso, nell’intercapedine tra i sedili vicino al freno a mano una pistola calibro 9×21 mm, modello Tanfoglio con matricola abrasa completa di serbatoio inserito, contenente 8 proiettili calibro 9×21 mm, un sacchetto di carta contenente 7 proiettili dello stesso calibro; nella parte antistante al sedile lato passeggero per terra vi era una busta contenente 3 bottiglie occultate da due panni in tessuto, tutte contenenti liquido infiammabile verosimilmente benzina.
Inoltre vi era un casco integrale di colore nero con una striscia centrale di colore bianco, e nel porta bagagli vi era un randello di bambù con manico in corda della lunghezza di 60 cm. L’uomo identificato in Giovanni De Santis di Palermo di 21 anni, incensurato, disoccupato, alle contestazione mossegli in ordine a quanto era stato rinvenuto ha risposto che erano cose di sua proprietà, non fornendo spiegazioni plausibili in merito alla loro provenienza.
Giovanni De Santis è stato pertanto dichiarato in stato di arresto con l’accusa di detenzione abusiva di armi e munizioni e porto abusivo di armi e munizioni clandestine in quanto armi comuni sprovviste dei numeri perché con matricola abrasa. L’arrestato, dopo le formalità di rito è stato tradotto presso la Casa Circondariale “Ucciardone“ di Palermo, dove resterà a disposizione della competente Autorità Giudiziaria. Le armi saranno inviate al RIS di Messina per ulteriori accertamenti e per verificarne sia la provenienza sia l’eventuale utilizzo nel passato. Sono tutt’ora in corso le indagini dei Carabinieri per appurare il reale utilizzo di quanto rinvenuto al De Santis.
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