Palermo. Nella giornata di ieri i militari del Nucleo Radiomobile hanno effettuato una serie di controlli all’interno dei quartieri “Borgo Vecchio”, “Oreto” e “Mezzo Monreale”, concentrando l’attenzione nei confronti di sale giochi e bische.
A finire nei guai sono stati i proprietari di due locali adibiti a sala giochi nei pressi, l’una di via Santissima Mediatrice e, l’altra, di via Pojero; si tratta, rispettivamente, del 55enne G. S. e del 50enne R. G.
I Carabinieri hanno rinvenuto all’interno dei due esercizi, (tra l’altro sprovvisti delle necessarie autorizzazioni), ben 9 videogiochi (4 nel primo e 5 nel secondo) messi in funzione in modalità videopoker, le apparecchiature erano state installate senza alcuna autorizzazione ed in assenza di collegamento con la rete telematica dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato, in violazione dell’articolo 110 del Testo Unico sulle leggi di Pubblica Sicurezza.
I militari hanno avuto modo di appurare che i 9 videogiochi, digitando un certo codice, si trasformavano velocemente in videopoker con tanto di regole del poker e con la possibilità di continuare a giocare anche una volta terminati i “crediti”, cosa vietata per legge.
I due locali, pertanto, sono stati entrambi sottoposti a sequestro così come i 9 videogiochi mentre i rispettivi proprietari delle sale sono stati denunciati in stato di libertà con l’accusa di “gioco d’azzardo”. Contestualmente, gli uomini del Nucleo Radiomobile hanno denunciato anche altre cinque persone, clienti dei due locali, sorpresi a giocare ai videopoker con l’accusa di “gioco d’azzardo in luogo aperto al pubblico”.
Nell’ambito del servizio, i carabinieri sequestravano anche la somma contanti pari a circa 2.500 € provento dell’attività illecita del gioco.
I controlli hanno poi interessato anche altre sale giochi distribuite sul territorio, dove tuttavia non sono state rilevate irregolarità.
Il video poker è un gioco d’azzardo, derivato dal poker, molto diffuso nei casinò, che si gioca con una console computerizzata di dimensioni analoghe ad una slot machine. La sua particolarità risiede nel fatto che il giocatore non gioca contro un avversario umano, bensì contro una macchina: questo toglie al gioco il contatto umano tipico dei giochi di carte, che, a seconda dei contesti e delle modalità di gioco, possono essere considerati giochi di società.
L’attività repressiva dei militari dell’Arma è effettuata con degli interventi periodici e mirati al fenomeno in questione, e che il Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo ha da tempo disposto attraverso tutti i Comandi dipendenti sul territorio palermitano.
Dichiarazione del Colonnello Teo LUZI, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Palermo:
“Questa attività mira anche a dare una risposta all’allarme crescente, determinato dalla diffusione e dalle conseguenze del fenomeno dei “videopoker”, appetibile per la criminalità in relazione alle gestione degli introiti in denaro di entità ragguardevoli nonché le conseguenze negative per le famiglie, che sempre più spesso, si rivolgono ai Carabinieri per chiedere aiuto ed evitare che i loro congiunti spendano diverse somme di denaro lasciandole sul lastrico e depauperando veri e propri patrimoni. Si tratta spesso di persone deboli, giovani o adulti, che s’illudono di ottenere in questo modo facili guadagni. Purtroppo l’esperienza ci dimostra come i videopoker hanno rovinato centinaia di famiglie. Invitiamo i cittadini a denunciare, anche in forma anonima, tramite 112 i locali ove sono installate queste apparecchiature”.