Palermo. Sanità, Russo: “Parti, intendo garantire la massima sicurezza”

Palermo. “E’ il momento di ripensare con chiarezza e fermezza alla riorganizzazione di tutta l’area materno – infantile, a partire dalle strutture private convenzionate dove si registra un tasso di parti cesarei spropositato, che in alcuni casi supera il 90%, a fronte di alcune strutture pubbliche dove le percentuali sono invece vicine alle medie nazionali. Una differenza inaccettabile e ingiustificabile”. Lo ha detto l’assessore regionale per la Salute della Regione siciliana, Massimo Russo, dopo il nuovo caso di un bambino nato morto. “Siamo di fronte all’ennesimo caso di cronaca che ha creato allarme nell’opinione pubblica – ha aggiunto Russo – e sebbene non ci sono, al momento, elementi utili per delineare eventuali responsabilità, si fa avanti il sospetto che il ricorso spropositato ai parti cesarei possa avere accelerato la riduzione di alcune abilità nella gestione del parto naturale. Se cosi fosse sarebbe un fatto gravissimo. E’ innegabile che si respira un clima di preoccupazione che non mi piace e che non può essere giustificato per un evento naturale come il parto. Intendo garantire le condizioni di massima sicurezza alle madri e ai loro figli e tutto ciò passa per il rispetto delle regole e per una rigorosa valutazione delle competenze professionali. Si impone una verifica delle strutture, del personale, della qualità professionale e del rispetto degli standard lavorativi. Le strutture che risulteranno carenti in tal senso dovranno essere escluse dall’accreditamento”. Sull’argomento dei parti è intervenuto anche Maurizio Guizzardi, dirigente generale del dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato regionale per la Salute. “Non e’ in alcun modo tollerabile che la Sicilia abbia cosi alte percentuali di parti cesarei – ha detto – e non e’ nemmeno  accettabile che il tasso di mortalità sia più alto della media nazionale. Daremo precise regole di comportamento sulla base delle indicazioni del Ministero della Salute che intendiamo rispettare puntualmente. La riorganizzazione passa dalla stesura di nuovi protocolli operativi, da una maggiore severità nei criteri di accreditamento delle strutture, dalla chiusura dei punti nascita con meno di 500 parti all’anno, dal rispetto delle norme di sicurezza. L’assessorato ha già preso alcuni provvedimenti per riportare le percentuali di cesarei su livelli fisiologici: lo scorso anno abbiamo inserito tra gli obiettivi dei direttori generali quello di ridurre i parti cesarei entro una percentuale del 40%, con un decreto dello scorso luglio abbiamo deciso che sia i parti naturali che quelli cesarei saranno remunerati con la stessa cifra e allo stesso tempo stiamo incentivando il parto in analgesia per aiutare le donne a scegliere una soluzione naturale senza dolore. Saremo inflessibili nei controlli sulle condizioni strutturali e organizzative e sulle competenze professionali”.

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