Termini Imerese (Palermo). Due uomini, Giuseppe La Barbera di Termini Imerese, 36 anni, e Antonino Vittorino di Termini Imerese, 27 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato con l’accusa di estorsione dai Carabinieri della Compagnia di Termini Imerese. I due, al momento disoccupati ed in passato carpentieri nell’edilizia, avevano deciso, secondo l’accusa, di mettere in atto un’ impresa criminale sulla falsa riga di tante estorsioni poste in essere dalla mafia locale in passato, più volte artefice del controllo del racket.
Da circa 15 giorni i due avrebbero minacciato ripetutamente, con telefonate e lettere anonime, un noto ingegnere locale, titolare di un importante studio tecnico operante nel campo dell’edilizia, sito nella cittadina termitana, con lo scopo di costringerlo a pagare la somma di 50.000 euro.
La vittima, impossibilitata da un lato a pagare una tale somma in contanti e dall’altra spaventata per le minacce di morte subite, si è rivolta ai Carabinieri della Stazione di Termini Imerese, che hanno immediatamente fatto scattare le indagini coordinate dal Gruppo di Monreale.
Dalle lettere anonime i due sarebbero passati alle telefonate intimidatorie, fissando anche una data ed un luogo preciso per la consegna del denaro da parte della vittima.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Termini Imerese hanno così messo in atto un articolato dispositivo di osservazione e di controllo dell’area interessata, nella periferia termitana, riuscendo a controllare a distanza tutte le fasi dello scambio di denaro. Dopo che la vittima ha lasciato sul posto il plico contenente il denaro si sono presentati i due “riscossori” che, ignari della presenza dei militari dell’Arma, hanno raccolto il plico ed hanno cercato di allontanarsi repentinamente.
Pur se circondati da numerosi militari in abiti civili, i due hanno tentato, invano, una fuga a piedi, ma sono stati raggiunti e bloccati dai Carabinieri, che li hanno arrestati in flagranza con l’accusa di estorsione e resistenza a Pubblico Ufficiale. Per i due si sono aperte le porte del carcere “Cavallacci” di Termini Imerese.
Già in passato nel comune di Termini Imerese, taluni giovani si erano messi “in proprio” per l’esecuzione di analoghi reati, ma gli stessi, furono oggetto di ipotesi omicidiaria da parte della locale famiglia mafiosa. Ma gli omicidi non furono portati a compimento grazie all’intervento dei Carabinieri che nel 2007 eseguirono 9 fermi di polizia giudiziaria per associazione mafiosa.
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