La Russia: una nazione da conoscere

Il prof. Bruno Sergi, docente di Economia Internazionale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Messina, è un profondo conoscitore della Russia. Ha partecipato (erano solo due gli italiani presenti) all’ultimo incontro del Club Valdai, un forum internazionale organizzato ogni anno dal Cremlino.  Alla Russia ha anche dedicato un libro Misinterpreting Modern Russia: Western Views of Putin and His Presidency pubblicato negli Stati Uniti.

Misinterpreting (fraintendere) perché questo titolo?

Perché la Russia degli ultimi anni, certamente dalle riforme economiche e politiche di Mikhail Gorbachev, è stata ampiamente fraintesa dai media occidentali. Gli osservatori internazionali non sono stati in grado di leggere – con la dovuta attenzione e obiettività – gli eventi russi. Infatti, se le origini politiche ed economiche del crollo sovietico erano chiare a tutti, meno facile era rappresentare imparzialmente la Russia post-comunista, non limitandosi ai singoli eventi della politica e dell’economia, ma a una visione d’insieme.

Com’è nato questo libro?

Alla New York University, quando ho tenuto dei corsi sull’evoluzione economica e politica in Russia e in Cina. Quindi un testo per gli studenti, ma comprensibile  anche a  un lettore non accademico.

Ci sono state, negli ultimi anni, novità positive in Russia?

Sì e numerose. È un Paese che ha abbracciato la democrazia parlamentare; ha conosciuto un forte sviluppo  economico dopo il 1999; ha visto crescere una nuova e benestante classe media; ha rafforzato la partnership economica con i Paesi dell’Europa occidentale e dell’Asia.

Qual è lo stato dei rapporti tra Russia e Italia?

Sono eccellenti sia grazie all’amicizia tra Vladimir Putin e Silvio Berlusconi sia per i legami commerciali – tutti in aumento – come, per esempio, la cruciale partnership dell’Eni con Gazprom. Inoltre, si sta avvicinando l’Anno della cultura e della lingua russa in Italia e della cultura e della lingua italiana in Russia, che contribuirà ad irrobustire i già buoni legami tra i due Paesi.

Non crede che l’Europa senza Russia sia monca? Come rinsaldare i legami?

La Russia fa parte a pieno titolo del continente europeo e non è possibile, né corretto, farne a meno. Tuttavia, gli analisti riflettono sulla prospettiva geopolitica di Mosca. Ossia se la Russia abbia un interesse ad avvicinarsi ancor di più all’Unione Europea con un’eventuale adesione di lungo periodo, o, al contrario, avvicinarsi alla Cina e all’Asia attraverso un irrobustimento del ruolo politico di Mosca, soprattutto all’interno dell’influente Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. C’è chi propende per la prima opzione; altri, invece, suggeriscono la scelta opposta. L’UE, peraltro, potrebbe non avere alcun interesse a fare entrare la Russia nell’Unione, anche perché ciò potrebbe affievolire i rapporti transatlantici. Quindi la Russia – forte di una posizione geografica strategica – non è tenuta a compiere una scelta di campo: un Paese che si estende dal “cuore” dell’Europa occidentale fino all’estremo oriente non ha alcun interesse a scegliere.

Un rafforzamento dei rapporti tra Europa, Russia e Stati Uniti non sarebbe un elemento di stabilità per il mondo?

Rapporti più sani  tra l’Europa, la Russia e gli Stati Uniti costituirebbero un notevole salto di qualità nella sfida per la stabilità geopolitica internazionale. Stabilità che dovrà essere mantenuta attraverso una forte cooperazione economico-commerciale, scientifica, ed energetica: tutti passi decisivi nella salvaguardia della pace e della sicurezza.

Tonino Nocera

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