Reggio Calabria. Il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria e il Ros stanno eseguendo un un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, nei confronti di 22 indagati di appartenenza alla ‘ndrangheta ed alla sua articolazione territoriale denominata cosca “Serraino”, per associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, danneggiamento e minaccia aggravata, porto e detenzione abusiva di armi, intestazione fittizia di beni e oltraggio. Il provvedimento della DDA reggina dispone anche il sequestro di beni mobili, immobili e attività commerciali nella disponibilità della cosca per un valore di 1.500.000 euro. Sono impegnati sulla città centinaia di carabinieri.
L’operazione dei carabinieri di Reggio Calabria e del ROS, denominata “Epilogo”, ha consentito di individuare una componente organica della cosca Serraino, operante nel quartiere San Sperato di Reggio Calabria e nel comune di Cardeto (RC), di definirne gli interessi criminali e di far luce su alcuni fatti delittuosi perpetrati sul territorio. Sono state individuate le responsabilità per il danneggiamento, perpetrato il 5 febbraio 2010, in danno del giornalista Antonino Monteleone.
La bomba alla Procura Generale
Nell’operazione Epilogo, dei carabinieri di Reggio Calabria, a quattro degli indagati arrestati, appartenenti alla cosca Serraino , per delega della Procura della Repubblica di Catanzaro, nell’ambito del procedimento penale sull’attentato dinamitardo perpetrato il 3 gennaio scorso in danno della Procura Generale di Reggio Calabria , è stata notificata un’informazione di garanzia poiché indagati di aver organizzato ed eseguito il grave fatto delittuoso. Inoltre la Procura di Catanzaro ha disposto dieci decreti di perquisizione domiciliari e locali, nei confronti dei quattro indagati ed altri appartenenti allo stesso sodalizio, finalizzati all’assicurazione di fonti di prova per lo stesso delitto.