Locri (Reggio Calabria). I giudici della Corte d’assise del Tribunale di Locri, dinanzi ai quali si sta celebrando il processo sulla faida tra i clan di San Luca e sulla “strage di Ferragosto” avvenuta nel 2007 a Duisburg, in Germania, hanno accolto le istanze presentate dagli avvocati Gregorio Russo e Carlo Taormina, legali di Giovanni Strangio ed hanno ammesso le testimonianze di due persone, Giovanni Giorgi, di San Luca e Gregorio Martino, poliziotto presso la Questura di Reggio Calabria. Saranno ascoltati in relazione alla cattura di Giovanni Strangio che risale al 28 dicembre di quattro anni fa, tre giorni dopo la morte di Maria Strangio, uccisa la sera di Natale in un assalto armato che costò anche il ferimento di quattro persone, compreso un bambino. L’arresto fu eseguito proprio nella data dei funerali della donna, cugina di Giovanni Strangio, che fu scoperto con una pistola. L’imputato è accusato di essere stato l’artefice ed uno dei responsabili dell’eccidio di Duisburg, ideato, secondo la tesi dell’accusa, per vendicare proprio la morte di Maria Strangio, moglie del presunto boss Gianluca Nirta, sospettato di essere al vertice del clan Nirta-Strangio e ritenuto il vero bersaglio degli assassini. La prossima udienza è stata fissata per martedì prossimo, 5 ottobre.
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